La fibromialgia è una malattia invalidante ancora poco conosciuta. Scopriamo tutto quel che c’è da sapere a riguardo.

La fibromialgia, nota anche come sindrome fibromialgica è una patologia contraddistinta da un dolore muscolo scheletrico diffuso a cui si associa un profondo senso di affaticamento.
Spesso difficile da diagnosticare, si stima che venga solitamente diagnosticata con un ritardo di sette anni. Cosa che porta ad una sofferenza unica per chi ne soffre. Sopratutto per via del mancato riconoscimento e per le tantissime visite mediche che servono per ottenere una diagnosi.

Oggi, questa sindrome sta diventando sempre più nota attirando sempre più l’attenzione degli specialisti. E, anche se non esistono cure definitive ci sono diverse terapie che si possono mettere in atto per alleviarne i sintomi. Per arrivare a tutto ciò è però necessario imparare a riconoscerla fin dai primi sintomi e capire a chi rivolgersi per ottenere una diagnosi certa.

Fibromialgia: cos’è e come si presenta

Il termine fibromialgia indica la presenza di dolore nei muscoli, nei legamenti e nei tendini. Questa patologia viene spesso chiamata sindrome poiché ci sono sia segni che sintomi della sua presenza.
Ciò nonostante, trattandosi di una patologia non rivelabile dai comuni esami e con sintomi spesso riconducibili ad altre patologie, riconoscerla è davvero difficile.

fibromialgia
fibromialgia

Volendo riassumere in breve questa patologia, la fibromialgia è una forma di reumatismo extra articolare e che interessa i tessuti molli. Al contrario dell’artrite, però, non deforma i muscoli ma porta con sé diversi sintomi, spesso difficili da spiegare e da comprendere a meno di non soffrirne.

Più comune nelle donne (ma comunque riscontrabile anche negli uomini), la fibromialgia si presenta per lo più tra i 20 e i 50 anni, in primis con un dolore diffuso in alcune zone del corpo e con un profondo senso di stanchezza. I sintomi, in genere, iniziano a peggiorare sempre più fino a portare a dolori spesso difficili da sopportare. Sebbene chi ne soffre possa apparire sano e in salute, il dolore e la stanchezza causata dalla sua sopportazione sono altamente sfibranti e in grado di debilitare la persona fibromialgica.

I sintomi della fibromialgia

Come già accennato, la fibromialgia è una malattia legata prima di tutto al dolore. Chi ne soffre può quindi provare dolori anche acuti al rachide cervicale, alle spalle e in altre zone del corpo. Questi dolori sono cronici e si possono presentare in diversi momenti della giornata.

Ad essi si aggiungono anche la rigidità muscolare (che spesso rende difficile dormire), i disturbi del sonno e un senso di affaticamento costante.
Andando più nello specifico, i sintomi più comuni sono:

– Dolori muscolari diffusi
– Disturbi del sonno
Colon irritabile
– Bruciore intimo
– Problemi al pavimento pelvico
– Stanchezza cronica
– Rigidità muscolare
Emicrania
– Formicolii
– Difficoltà nel concenrtarsi
– Crampi notturni
– Stato confusionale
– Intolleranza al freddo
– Sensibilità della pelle
– Intolleranza agli stimoli luminosi
Cistite interstiziale
– Secchezza degli occhi
– Disturbi visivi
– Problemi mandibolari
– Ansia
Depressione
– Rigidità mattutina
– Temperatura corporea alterata
– Alterazioni del ciclo mestruale
– Fibro fog (alterazione dei processi cognitivi)

Quest’ultimo sintomo, merita particolare attenzione. Si tratta infatti di un problema a livello cognitivo che si presenta come una sorta di nebbia mentale. Chi ne soffre fa quindi molta fatica a concentrarsi o a compiere azioni che di solito svolge anche senza pensarci. Situazione che può risultare faticosa, sopratutto quando si presenta sul lavoro o in momenti in cui ci si trova a dover agire prontamente.

In linea generale, la presenza costante dei sintomi sopra elencati porta ad una qualità della vita spesso molto più bassa di quanto non si vorrebbe. Chi soffre di fibromialgia si trova quindi a dover rallentare e a dover prendere più tempo per svolgere determinate mansioni. Situazione che comporta alti livelli di stress ai quali si aggiungono i dolori e la stanchezza cronica.

Quali sono le cause della fibromialgia

Trattandosi di una malattia ancora poco conosciuta, non ci sono delle vere e proprie cause che possono ricondurre alla sua apparizione.
Alcuni studi hanno messo in luce delle possibili alterazioni dei neurotrasmettitori mentre ricerche ancora in atto hanno posto l’attenzione su una possibile correlazione tra il microbioma alterato e la sindrome fibromialgica. La verità è che al momento non si sa ancora cosa porti allo sviluppo di questa patologia.

Quel che è certo, però, è che i sintomi possono peggiorare in caso di stress o di mancanza di sonno e che spesso la sindrome fibromialgica si presenta in seguito a forti traumi o a malattie come l’herpes zoster o il Covid, probabilmente perché già latente.

Infine è stata riscontrata una sorta di correlazione tra fibromialgia, vulvodinia ed endometriosi. Spesso, infatti, chi soffre di una di queste malattie sembra avere maggiori possibilità di avere anche le altre. Anche in questo caso non c’è ancora nulla di scientifico se non la semplice casistica che ha messo in evidenza questa situazione.

sindrome fibromialgica
sindrome fibromialgica

Come ottenere una diagnosi di fibromialgia

In presenza di sintomi, la scelta più saggia per poter ottenere una diagnosi accurata è quella di rivolgersi ad un reumatologo che sia esperto in questa patologia. Sebbene non ci siano esami di laboratorio in grado di identificarla, negli anni sono stati messi a punto alcuni test in grado di evidenziare la sua presenza.

È infatti emerso che i malati di fibromialgia soffrono di una particolare sensibilità in alcuni punti, noti anche come tender points. Questi, una volta premuti nel modo corretto dal reumatologo provocano un dolore acuto che consente di identificare (insieme agli altri sintomi) la presenza della malattia. Per poter essere riconosciuta, è importante che si provi dolore in diversi punti considerati tipici della sindrome fibromialgica, che questi dolori persistano da più di tre mesi e che vengano escluse altre patologie in grado di scatenarli.

Una volta riscontrata la fibromialgia andranno eseguiti diversi esami di routine volti a ricercare altre possibili patologie come l’artrite reumatoide, sclerosi multipla, l’osteoartrite, alcune malattie autoimmuni, problemi tiroidei e artrosi cervicali. La ricerca di queste malattie aiuta a capire se la fibromialgia è primaria e quindi sviluppatasi da sola o secondaria e quindi come conseguenza di altri problemi che andranno curati per poterla alleviare. Solo agendo in questo modo, il medico potrà stabilire un corretto piano d’azione.

Terapie e cure per la fibromialgia

Ad oggi, purtroppo, non esiste una cura vera e propria per la fibromialgia. Ciò significa che la malattia rimane sempre presente. Detto ciò, è possibile lavorare in modo da alleviarne i sintomi e da migliorare la qualità della vita. Una volta ottenuta la diagnosi, infatti, il reumatologo può prescrivere alcuni farmaci volti a rilassare i muscoli e a donar loro maggior flessibilità. Tra questi ci sono antidolorifici e antinfiammatori a cui si aggiungono miorilassanti e farmaci in grado di agire sul dolore neuropatico.

Alla terapia farmacologica va aggiunta una moderata attività fisica, in grado di migliorare la flessibilità. Dallo yoga, allo stretching lavorare sui muscoli è sicuramente un buon modo per ottenere un sollievo che nel tempo può alleviare i sintomi dolorosi o aiutare a gestirli.
In alcuni casi può essere utile ricorrere a trattamenti ad ultrasuoni per alleviare i sintomi dolorosi. Sull’argomento, però, ci sono pareri discordanti in quanto gli effetti variano da persona a persona.

Riassumendo, quindi, la fibromialgia non è una malattia da sottovalutare e andrebbe sempre indagata fin dalla comparsa dei primi sintomi. Al fine di non correre il rischio di girare a vuoto, il consiglio è quello di rivolgersi sempre ad un medico (reumatologo) esperto sull’argomento ed in grado di riconoscere la patologia fin dai primi sintomi. Agendo in questo modo si eviteranno anni di mancate cure e di dolori che possono davvero rendere la vita difficile.

Riproduzione riservata © 2024 - NB

ultimo aggiornamento: 14-03-2023


Biancospino: ecco i suoi tanti benefici

Prodotti per neonati: cosa acquistare e cosa evitare