Il fruttosio è uno zucchero semplice, che viene considerato migliore rispetto al saccarosio. Ma la realtà è un’altra…

Il fruttosio fa male o è davvero migliore del saccarosio? Ci sono molte domande legate all’uso di questo dolcificante, e le notizie che si trovano sul web sono spesso inesatte o incomplete, contribuendo a diffondere disinformazione tra gli internauti. Cerchiamo dunque di fare chiarezza su questo argomento spinoso: ecco quali sono i reali rischi del fruttosio sulla nostra salute.

Cos’è il fruttosio e dove si trova

La formula del fruttosio è C6H12O6, e questo significa che nella molecola sono presenti 6 atomi di carbonio, 12 di idrogeno e 6 di ossigeno. Si tratta di uno zucchero semplice, un monosaccaride che si presenta solido o in soluzione acquosa. Inoltre è il più dolce di tutti i tipi di zuccheri presenti in natura.

Gli alimenti più ricchi di fruttosio sono la frutta e il miele, ma questo zucchero si trova anche in alcune verdure di uso comune (ad esempio i pomodori e le carote). Come dolcificante viene inoltre utilizzato nella preparazione di prodotti di pasticceria, dal momento che è molto più dolce del normale zucchero da cucina.

Fruttosio
Fruttosio

Fruttosio o zucchero: le differenze

Secondo alcuni luoghi comuni, la principale differenza tra saccarosio e fruttosio consiste nel fatto che quest’ultimo sarebbe meno dannoso e più dietetico. Ma è davvero così? Analizziamo le sue principali proprietà.

Innanzitutto il suo potere dolcificante: è vero che è molto più dolce del saccarosio, ma le sue proprietà degradano con l’innalzarsi della temperatura. Quindi un cucchiaino di fruttosio nel caffè lo rende più dolce rispetto al corrispondente in saccarosio, ma in una torta (che viene cotta a temperature molto alte) ce n’è bisogno di una quantità maggiore per ottenere la stessa dolcezza. Ecco quindi scomparire il primo vantaggio di questo zucchero.

Tuttavia, tolti questi casi, si può scegliere di utilizzarlo poiché, essendo più dolce, ne serve meno e dunque si assumono meno zuccheri. In ogni caso bisogna fare attenzione: per anni infatti è stato considerato l’alternativa perfetta al saccarosio, ma nell’ultimo periodo si sono diffusi anche studi sulla sua pericolosità.

In caso di eccessiva assimilazione si possono rischiare malattie cardiovascolari, obesità e gotta. Inoltre un consumo duraturo nel tempo può portare a sviluppare la sindrome metabolica, ma anche ipertensione, infarto o pancreatite. Dunque bisogna fare attenzione ad assumerlo in maniera equilibrata.

Fruttosio e diabete

Il fruttosio ha un basso indice glicemico, soprattutto se rapportato al saccarosio e al glucosio. Per questo motivo viene spesso consigliato in sostituzione ad altri dolcificanti nella dieta delle persone che soffrono di diabete. Ma non è tutto oro quel che luccica.

Infatti l’insulina è fondamentale per raggiungere il senso di sazietà, che con il consumo di fruttosio si avverte molto dopo. Quindi saremo spinti a farne uso in quantità maggioro per sentirci soddisfatti. Inoltre questo dolcificante finisce nel fegato, che lo trasforma in parte in glucosio e in parte in trigliceridi – sì, proprio quelli che sono responsabili di molte malattie cardiache.

I rischi del fruttosio

Dunque, mangiare troppa frutta fa male? Bisogna andare piano prima di saltare alle conclusioni. Ciò che può far male è senza dubbio l’eccesso di fruttosio, quando lo utilizziamo in sostituzione del saccarosio. Mentre quello presente nella frutta e nella verdura è ‘mitigato’ dalla presenza di altre sostanze nutritive, in primis le fibre, che aiutano ad assimilarlo meglio.

Fruttosio
Fonte foto: https://pixabay.com/it/siringa-insulina-insulina-diabete-1972843/

Consumare le classiche 5 porzioni di frutta e verdura al giorno non può fare che bene, mentre anche qui l’eccesso può portare ad alcuni problemi di salute – soprattutto visto che il fruttosio va ad agire direttamente sulla produzione di trigliceridi.

Tuttavia possiamo dire che a dover prestare maggiore attenzione sono le persone che soffrono di determinate patologie: diabete, disfunzioni epatiche e renali. Nessun allarmismo quindi: la frutta continua a far bene, ma deve essere abbinata ad un regime alimentare vario ed equilibrato.

Intolleranza al fruttosio

Infine esiste anche chi è intollerante a questo tipo di zucchero. Si tratta di una normale intolleranza alimentare, che dunque sorge spontaneamente, e colpisce circa 1 individuo su 20.000.

Chi non può mangiarlo viene chiamato fruttosemico, e presentano una disfunzione nella produzione dell’enzima che dovrebbe metabolizzarlo. I sintomi, che possono verificarsi già durante l’infanzia, sono diversi: da vomito a diarrea, passando per danni renali o al fegato.

Nel caso si soffra di questa intolleranza, è bene stabilire una dieta con un medico affinché non si rischi di mangiare alimenti che contengano il fruttosio.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/siringa-insulina-insulina-diabete-1972843/

Riproduzione riservata © 2024 - NB

alimenti

ultimo aggiornamento: 11-06-2019


La chetodieta mediterranea, per dimagrire e rimettersi in forma

Ecco le migliori alternative vegetali al burro vaccino