Benessere
Malattie autoimmuni della pelle: dal Lichen alla Psoriasi, passando per la Vasculite
Sommario articolo
Quali sono le malattie autoimmuni della pelle? Dal lichen alla psoriasi, passando per la sclerodermia localizzata: scopriamole tutte.
Le malattie autoimmuni della pelle, così come accade con quelle che riguardano altre parti del corpo, possono colpire sia uomini che donne. Fin dalla prima manifestazione, però, si possono curare e tenere sotto controllo. Pertanto, consentono di fare una vita normalissima. Vediamo l’elenco di queste patologie.
Quali sono le malattie autoimmuni della pelle?
Le malattie autoimmuni della pelle possono manifestarsi in modo diverso. I pazienti possono accusare vari sintomi, alcuni ben visibili e altri meno, come: vesciche, macchie con squame, lesioni, eruzioni cutanee e stanchezza generalizzata. Come avviene nelle altre patologie autoimmuni, anche quando colpiscono l’epidermide significa che il sistema immunitario, a causa di una reazione scorretta, attacca e distrugge i tessuti sani dell’organismo perché li riconosce come estranei. Di seguito, un elenco delle malattie autoimmuni dell’epidermide più diffuse:
- Sclerodermia localizzata o Morfea
- Vasculite
- Lupus della pelle
- Pemfigo
- Malattia di Behcet
- Dermatomiosite
- Dermatite erpetiforme
- Pemfigoide
- Pemfigoide cicatrico oculare
- Malattia da IgA lineare
- Lichen Planus
- Psoriasi
- Artrite psoriasica
Le malattie autoimmuni della pelle, che sia Lichen o altro, non possono essere eliminate. Il medico, però, può suggerire un trattamento che aiuta a tenere sotto controllo la patologia e consente di avere una vita assolutamente normalissima.
Come trattare le patologie autoimmuni della pelle?
Il trattamento delle malattie autoimmuni dell’epidermide varia in base alla tipologia. Come già sottolineato, non si può parlare di una guarigione completa, ma di una cura che aiuta a gestire le riacutizzazioni. Una buona notizia, però, c’è: generalmente, queste patologie autoimmuni danno sintomi ben visibili. Pertanto, è impossibile non accorgersene e possono essere trattate fin dalla prima manifestazione. Bloccandole sul nascere, quindi, saranno meno invalidanti, almeno sul piano emotivo/sociale.