L’autismo ad alto funzionamento è una delle varie forme dello spettro autistico. Scopriamo di cosa si tratta e perché si chiama così.

Quando si parla di autismo ad alto funzionamento cognitivo, si intende una forma del disturbo dello spettro autistico solitamente non presente sui libri ma diventata sempre più comune nel gergo comune. Si tratta, infatti, di una forma di autismo che non impedisce di svolgere le normali azioni quotidiane e che si presenta in persone con un quoziente intellettivo che va da almeno 70.
Spesso, quindi, chi ne soffre potrebbe esserne del tutto ignaro. Motivo per cui può essere molto utile conoscerne i sintomi al fine di riuscire ad individuarli quando si presentano.

Quali sono i sintomi dell’autismo ad alto funzionamento

Questa particolare forma di autismo, come già accennato, si presenta in persone in grado di vivere autonomamente e di svolgere tutte le normali mansioni quotidiane.
Ciò nonostante, la sua presenza può rendere difficile affrontare alcuni momenti della vita, contrastare l’interazione sociale e portare a problemi vari che se non compresi possono compromettere la qualità della vita di chi ne soffre.

autismo
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Per imparare a riconoscerlo o a individuarlo è quindi molto importante coglierne almeno quelli che sono i sintomi principali e che si possono riassumere così:

– Difficoltà nel fare amicizia
Ansia e stress in presenza di situazioni sociali
– Difficoltà a mantenere il contatto visivo
– Incapacità di interpretare i comuni segnali sociali
– Ripetizione di gesti
– Difficoltà nel gestire la routine di tutti i giorni

Questi sono ovviamente solo alcuni dei tanti sintomi legati a questa forma di autismo. Nel caso di autismo ad alto funzionamento negli adulti, però, imparare a riconoscerli potrebbe portare ad un riconoscimento più rapido di questa forma dello spettro autistico. Cosa che renderebbe più comprensibili (e gestibili) alcuni modi di fare che si reputano strani o fuori dalla norma.

Sebbene non se ne conoscano ancora le cause, recentemente è stato stabilito che l’autismo funzionale sia diverso dalla sindrome di Asperger e che, al contempo, è diverso dall’autismo come tutti lo conosciamo.

Come si presenta l’autismo ad alto funzionamento nei bambini e negli adulti

Abbiamo già avuto modo di parlare dello spettro autistico nei bambini. Questo, è però differente da quello ad alto funzionamento. I più piccoli, infatti, riescono a vivere in modo quasi del tutto normale, tendendo ad avere problemi solo nel sociale e a volte nel linguaggio.

Ovviamente ci sono poi diversi modi di fare come il ripetere spesso alcune parole o l’esprimersi in modo molto libero praticamente su tutto e senza alcun preconcetto. Si associa al tutto anche una certa difficoltà nel gestire le emozioni forti e nel pianificare le azioni da svolgere durante la giornata.
Azioni che riguardano anche i bambini senza spettro autistico e che, quindi, rendono più difficile una diagnosi durante l’infanzia.

Per quanto riguarda gli adulti, invece, sempre per lo stesso motivo, è possibile che la diagnosi giunga solo in tarda età. Spesso, infatti, i sintomi sopra riportati vengono considerati come timidezza, personalità estrosa o simili. In alcuni casi, una diagnosi può avvenire se l’autismo ad alto funzionamento si accompagna a situazioni di stress tali da evidenziarne maggiormente i sintomi.

Detto ciò, trattandosi per lo più di un modo di “funzionare” diverso dagli altri ma non patologico, è più che possibile conviverci.

Terapia per l’autismo ad alto funzionamento

Non trattandosi di una malattia ma di un modo di verso di percepire le cose, l’autismo ad alto funzionamento non richiede una vera e propria terapia a meno di non associarsi a modi di fare in grado di peggiorare la qualità della vita.

In linea generale, si ritiene che la scelta migliore sia quella di instaurare un approccio psicologico volto a far capire alla persona qual è la sua realtà e a farla sentire così meno sola.
Una volta compreso di avere un spettro autistico di questo tipo, possono infatti sorgere diverse domande che è molto utile affrontare con chi conosce davvero l’argomento.

A tal proposito, si è rivelata molto utile la così detta mindfulness, in grado di aiutare gli individui con autismo ad alto funzionamento a trovare modi di fare alternativi a quelli ripetitivi o automatici. E tutto al solo scopo di vivere meglio nel sociale e di affrontare alcune situazioni con una minore fonte di stress. È anche vero però che negli ultimi tempi sta emergendo un’importanza sempre più dimostrata dell’accettare e spiegare questa forma di autismo al fine di poter vivere il più naturalmente possibile.

Persone famose con autismo ad alto funzionamento

Sono in tanti a chiedersi chi siano i personaggi famosi con autismo ad alto funzionamento. E questo perché è un pensiero sempre più comune che tanti riescano ad emergere proprio per il loro particolar modo di vivere e sentire il mondo esterno. Tra i personaggi più noti ricordiamo:

– Susanna Tamaro
– Greta Thunberg
– Anthony Hopkins
– Charles Darwin
– Bill Gates
– Satoshi Tajiri (creatore dei Pokemon)
– Andy Warhol
– Dan Aykroyd
– Mozart
– Lewis Carrol

Sebbene tra loro non tutti siano stati accertati, è opinione comune che si tratti (o si sia trattato) di persone con spettro autistico.

Al di là dei personaggi famosi che dimostrano come si possa addirittura eccellere in modo unico in campo artistico e non solo, l’autismo ad alto funzionamento rappresenta un vero e proprio modo di essere che andrebbe abbracciato a tutto tondo e affrontato (ancor meglio compreso) solo al fine di poter vivere meglio con gli altri e, cosa ancor più importante, con se stessi.

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ultimo aggiornamento: 10-02-2023


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