Sommario articolo
Il peeling per acne è un metodo innovativo per alleviare il problema dei brufoli con poche sedute.
Il peeling per acne è uno dei metodi più recenti volti a curare le imperfezioni della pelle. Si tatta di un esfoliante che, attraverso il ricambio cellulare della pelle, aiuta la stessa a rigenerarsi e ad apparire più fresca e sempre più priva di imperfezioni come brufoli e punti neri. Il metodo di applicazione è semplice, e i risultati sembrano essere molto incoraggianti soprattutto per la pelle di stressata dallo smog metropolitano.
Peeling chimico acne: come agisce e perché funziona
Questo nuovo metodo di contrastare l’acne si rivela particolarmente utile quando la pelle si presenta infiammata, con brufoli, punti neri e imperfezioni di altro genere. Le sedute prevedono l’applicazione di una crema a base di alcune sostanze chimiche che, dopo esser state spennellate sulla pelle, iniziano ad agire.
In genere bastano 4 o 5 sedute per iniziare ad avere risulati tangibili. Si tratta, però, di un dato variabile che dipende dall’entità del problema, dalla risposta del paziente e da altri fattori strettamente personali. Dopo il trattamento la pelle può apparire arrossata e irritata ma si tratta di un effetto temporaneo che in genere svanisce in pochi giorni.
Il peeling chimico andrebbe sempre seguito negli ambulatori e possibilmente lontano dalla stagione estiva. Nei giorni immediatamente successivi è infatti controindicato esporsi al sole. Inoltre, in alcuni casi, può essere prescritta una cura da effettuare a casa tra una seduta e l’altra in modo da mantenere stabili i risultati e migliorare la condizione della pelle fino al peeling successivo. Inoltre è sempre utile seguire un’alimentazione adatta.
Quando è meglio evitare di fare il peeling viso per acne
Come ogni trattamento per la cura della persona ci sono dei casi in cui il peeling viso per l’acne può essere controindicato. Ciò avviene in particolare se si è in presenza di infezioni, dermatiti infiammatorie, abrasioni o ferite aperte e allergia ai componenti. La terapia è inoltre sconsigliata se si stanno assumendo farmaci fotosensibilizzanti e in caso di gravidanza o allattamento.
Come sempre, prima di agire, è sempre meglio chiedere un parere al proprio medico curante. Utile anche per indirizzarsi verso il tipo di cura più adatto alla propria situazione.
Riproduzione riservata © 2024 - NB
ultimo aggiornamento: 24-05-2021