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La ghiandola pineale, responsabile della produzione di melatonina, è considerata sacra in alcune culture. Scopriamo perché!
La ghiandola pineale è una piccola ghiandola endocrina a forma di pigna, che si trova nel cervello e che produce melatonina, un ormone che regola il ritmo sonno-veglia.
Il suo buon funzionamento è quindi fondamentale per il benessere dell’organismo, ma non è per questo che in alcune culture è considerata sacra e magica.
Ghiandola pineale: a cosa serve
Come abbiamo anticipato, la ghiandola pineale è responsabile della produzione di melatonina e agisce quindi sul ritmo circadiano. Un suo malfunzionamento, dovuto ad esempio a viaggi molto lunghi con cambio di fuso orario, provoca insonnia e stanchezza.
Nel corso dei secoli, a questa preziosa ghiandola sono state attribuite anche altre proprietà. Ad esempio, Cartesio riteneva che fosse la sede dell’anima e del pensiero, perché è l’unica parte del cervello a non avere un duplicato.
In alcune filosofie orientali, inoltre, è detta “terzo occhio” o sesto Chakra, perché considerata in grado di percepire realtà invisibili agli occhi, che si trovano oltre la visione ordinaria. Secondo la tradizione, questo terzo occhio si troverebbe tra le sopracciglia e bisognerebbe imparare ad attivarlo, per poter percepire frequenze del mondo spirituale.
La ghiandola pineale, infatti, in molti casi non sarebbe sfruttata a pieno, anzi spesso (ad esempio durante la vecchiaia) finirebbe per atrofizzarsi.
Ghiandola pineale: come attivarla
Ci sono diversi modi per attivare la ghiandola pineale. Il più efficace è sicuramente lo yoga, che insieme alla meditazione ne favorisce il buon funzionamento.
È molto importante, inoltre, esporsi al sole durante il giorno, per stimolare la produzione di vitamina D e serotonina. Allo stesso modo, per aumentare la produzione di melatonina, la notte bisogna dormire al buio totale e le luci e i dispositivi elettronici andrebbero spenti almeno due ore prima di andare a letto.
Infine, è necessario disintossicare il corpo dai metalli pesanti, perché un eccesso di mercurio potrebbe atrofizzare la ghiandola.
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ultimo aggiornamento: 14-01-2018