L’anuptafobia è una particolare sindrome che colpisce le persone che vivono in modo particolarmente negativo la condizione da single. Ecco i sintomi e i rimedi per uscirne.

Essere single, nella maggior parte dei casi è una scelta. A volte, però, può capitare di trovarsi ad esserlo senza volerlo. E, per alcune persone ciò rappresenta un problema così grande da diventare una patologia nota anche come anuptafobia.
Chi soffre di questa sorta di sindrome, infatti, vive in modo quasi ansioso la condizione di essere senza un compagno. Cosa che porta diversi disagi sia nel personale chenel sociale. Scopriamo, quindi, l’esatto significato di questa parola, i sintomi per riconoscerla e le strategie per uscirne.

Anuptafobia: etimologia e significato

Il significato di anuptafobia è letteralmente paura (da fobia) della mancanza delle nozze (da anupta).
Si evince quindi che chi ne soffre non è in grado di vivere da single e sente il bisogno costante di avere accanto un partner. Esattamente il contrario di quanto accade a chi soffre di filofobia.

donna con problema occhio
donna con problema occhio

Un problema più grande di quanto si pensi, perché finisce con il diventare un’ossessione, portando a stati estremi di ansia o alla scelta di affiancarsi anche a persone sbagliate, e tutto solo per evitare di sentirsi soli. Per questo motivo, riconoscere di avere questo problema e risolverlo è indispensabile al fine di vivere una vita serena e soddisfacente. Il tutto passando dall’importanza dell’imparare a stare bene anche da soli. Formula imprescindibile per poter superare il disagio dell’essere single.

Anuptafobia: i sintomi a cui prestare attenzione

Spesso chi soffre di questo problema non se ne rende conto coscientemente. I sintomi dell’anuptafobia però sono abbastanza ricorrenti e possono riassumersi così:

– Pensiero fisso al fatto di essere single.
– Sensazione di fallimento al pensiero di non avere ancora un partner.
– Sensi di colpa.
– Stati d’ansia.
Depressione.
– Ricerca ossessiva di un partner.
– Accontentarsi di flirt temporanei pur di stare con qualcuno/a.
– Difficoltà nel chiudere una relazione anche se insoddisfacente.
– Annientamento all’interno della relazione.
– Predisposizione ad accontentare il partner pur di mantenere in atto la relazione.

Questa fobia può presentarsi a qualsiasi età. Statisticamente, però, tende a colpire maggiormente le donne dai 30 ai 40 anni. Ciò nonostante, negli ultimi anni si è notato anche un aumento dell’incidenza maschile.

Negli ultimi anni è stata anche riscontrata una doppia forma di questa sindrome. Gli studiosi hanno infatti posto una distinzione tra l’anuptafobia attiva e quella passiva.
La prima riguarda persone che pur di trovare un compagno sono disposte a lottare, chiedendo aiuto persino agli amici o ai colleghi di lavoro e cercando di ottenere sempre appuntamenti volti allo scopo. Nel caso dell’anuptafobia passiva, invece, il soggetto tende ad essere pessimista, a pensare che per non c’è più speranza di trovare qualcuno e a scivolare così nella depressione.
In entrambi i casi, ovviamente, è indispensabile capire di avere questo problema e cercare una soluzione.

Come curare l’anuptafobia

Sebbene non esista una vera e propria cura per l’anuptafobia, si può dire che riconoscere di avere il problema è già un buon primo passo. E per farlo, spesso basta a alizzare i propri pensieri e capire quanto stress e ossessione ci sia dietro la volontà di trovare un partner.

ragazza single depressa
ragazza single depressa

A ciò si aggiunge la volontà di risolverlo. Cosa che si può fare attraverso un percorso di psicoterapia che aiuti a conoscersi a fondo, capire da dove partono determinate paure e trovarvi una soluzione. Spesso la paura di restare single può dipendere infatti da traumi del passato o da modelli educativi errati o disarmonici.

È infatti molto importante che chi ha problemi di anuptafobia sia anche in grado di lavorare su se stesso, di accrescere la proria autostima e di mettersi sempre in discussione. Solo così si riuscirà a sentirsi completi anche se non in coppia, arrivando a trovare un equilibrio personale e a godersi tutti gli altri aspetti della vita. Requisito indispensabile per poter arrivare a vivere bene al punto da guardare all’amore in modo diverso. Cosa che, molto probabilmente, porterà là dove se ne ha il desiderio (non bisogno) a trovare la persona giusta.

Anuptafobia nell’uomo: esiste?

Abbiamo detto che l’anuptafobia colpisce maggiormente le donne. E gli uomini?
Anche per loro può sopraggiungere questo disturbo, e negli ultimi anni pare che l’incidenza sia aumentata. Si parla quindi di una vera e propria sindrome, dalla quale anche per loro non è facile uscire. Anche per gli uomini, quindi, valgono gli stessi discorsi fatti in precedenza: è importante prima di tutto riconoscere e ammettere di avere il problema e poi cercare di risolverlo, anche con l’aiuto di un esperto.

Riproduzione riservata © 2024 - NB

ultimo aggiornamento: 15-02-2023


Filofobia: di cosa si tratta e come gestirla

Cos’è la bronchiolite: le cause, i sintomi e i possibili trattamenti