In casa si trascorre la maggior parte del proprio tempo, motivo per cui è necessario che gli ambienti presentino condizioni ottimali, in grado di assicurare un’ottima qualità della vita dal punto di vista psico-fisico.

Senza dubbio, l’umidità in eccesso è uno dei fattori che più comunemente rischia di compromettere la salubrità degli ambienti.

Quali sono i livelli ideali di umidità in casa?

Per vivere in un ambiente salubre l’umidità in casa dovrebbe attestarsi tra un minimo del 30% e un massimo del 70%, a seconda della temperatura che caratterizza l’ambiente.

È quanto riferito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: questo importante organismo indica in particolar modo che un tasso di umidità del 70% può essere tollerato se la temperatura non è superiore ai 18 gradi centigradi. Basta un grado in più, però, perché tale umidità debba cominciare a diminuire. In un ambiente con 19°C, infatti, il valore percentuale si attesta tra il 50% e il 70%. Dai 24 gradi in su, invece, non si dovrebbe mai superare il 30%-40%.

Se non viene rispettato questo rapporto nell’ambiente si registrano eccessi di umidità che possono andare a favorire la formazione di ambienti poco salubri, con una serie di conseguenze che possono diventare anche piuttosto importanti per soggetti fragili, come bambini e anziani, oppure allergici.

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Umidità in eccesso: i possibili effetti per la salute

L’umidità in eccesso può impattare sulla salute direttamente oppure in modo indiretto, andando a favorire la proliferazione nell’ambiente di acari o la comparsa sui muri di muffa e salnitro, anch’essi potenzialmente dannosi.

La presenza di muffe ed elementi volatili causati dall’eccessiva umidità, possono cagionare tosse soprattutto quando ci si trovi negli ambienti interessati. Una delle muffe più pericolose può essere ad esempio l’Aspergillus, in cui la tosse diventa grassa e si può arrivare anche a episodi asmatici.

L’umidità in eccesso può comportare problematiche anche per naso e occhi, dato che alcuni soggetti possono sviluppare arrossamento, prurito e irritazioni, così come riniti e congiuntiviti allergiche.

Di particolare importanza sarà bloccare le fonti di umidità nelle stanze da letto: anche la qualità del sonno può risentirne, in quanto la termoregolazione dell’organismo prevede che la temperatura corporea si abbassi man mano che si passa alle varie fasi del sonno. È per questo che, nelle notti estive più calde, in ambienti troppo umidi si può fare maggiore fatica ad addormentarsi e a mantenere lo stato di sonno, dato che il processo di termoregolazione può essere alterato.

Un fenomeno simile può verificarsi in inverno, quando una percentuale di umidità superiore alla soglia ideale può portare a percepire più freddo del normale. In questi casi, si può andare incontro a raffreddori, bronchiti e influenze stagionali.

Come eliminare l’umidità in eccesso in casa

Per eliminare l’umidità in eccesso in casa è importante evitare di ricorrere a rimedi fai da te che non sono in grado di risolvere definitivamente il problema e richiedere l’intervento di una ditta specializzata.

Si tratta di aziende come Murprotec, realtà di riferimento di livello europeo, che realizza trattamenti su misura contro i problemi di umidità, tenendo conto delle caratteristiche specifiche dell’ambiente interessato.

Un’azienda specializzata, infatti, provvede innanzitutto a effettuare un sopralluogo per esaminare nel dettaglio la situazione, individuare la causa del problema e studiare la soluzione più indicata per contrastarlo in modo efficace.

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ultimo aggiornamento: 03-08-2023


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