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Le umeboshi sono delle piccole prugne tipiche del Giappone, ricche di proprietà benefiche. Scopriamo quali sono e come utilizzarle in cucina.
Le umeboshi sono delle prugne giapponesi, usate fin dall’antichità nella medicina tradizionale orientale, per curare numerose malattie. In realtà, questi piccoli frutti appartengono alla varietà asiatica dell’albicocco Prunus Mume e sono più simili alle nostre albicocche che alle prugne. Il nome “umeboshi” significa “prugne secche” e si riferisce quindi non al frutto in sé, ma alla sua preparazione.
Le prugne vengono colte all’inizio dell’estate, quando sono ancora verdi e molto acide, e vengono immerse per una notte nell’acqua, per privarle del sapore amarognolo. In seguito, vengono sistemate in degli appositi contenitori, disposte a strati, ricoperte di sale, schiacciate da un peso e conservate in un luogo fresco e asciutto per attivare la fermentazione. Dopo circa un mese, le prugne vengono lasciate all’aria a seccarsi. Infine, vengono immerse in un mix di aceto e foglie rosse, che dà loro il tipico colore, e fatte stagionare per circa un anno.
Umeboshi: le proprietà
Oltre ad essere molto saporite, le prugne umeboshi sono anche ricche di proprietà benefiche. Pur essendo molto acide, hanno effetto alcalinizzante e aiutano a riequilibrare il ph. Per questo sono molto utili in caso di nausea, iperacidità e problemi digestivi. Inoltre, stimolano l’appetito e sono ottime per purificare il fegato.
Secondo la medicina tradizionale giapponese, le prugne secche hanno effetto tonificante, sconfiggono la fatica e prevengono numerose malattie, come l’anemia, l’influenza e il raffreddore, grazie alle proprietà antibiotiche e antibatteriche naturali.
Umeboshi: le controindicazioni
Le prugne umeboshi non hanno particolari controindicazioni. Ovviamente, non bisogna mangiarne troppe, soprattutto in caso di ipertensione, perché contengono molto sale.
Umeboshi: gli usi
I Giapponesi amano iniziare la giornata con una tazza di tè verde e una prugna sotto sale. Le umeboshi possono essere mangiate intere oppure ridotte in poltiglia, da sole o per condire il riso bollito e altri piatti.
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ultimo aggiornamento: 04-09-2020