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Il tumore al seno è il tumore più diffuso tra la popolazione femminile. Scopriamo sintomi, cause, diagnosi e come prevenire il carcinoma mammario.
Il tumore al seno, carcinoma mammario o tumore alla mammella, è la forma di cancro più diffusa e diagnosticata tra le donne. In Italia colpisce una donna su 9 soprattutto nella fascia di popolazione compresa tra i 35 e i 55 anni e con un’incidenza maggiore rispetto al passato. Negli anni, grazie anche al progresso scientifico, molti passi sono stati fatti, ma una diagnosi precoce e la prevenzione restano le uniche armi a disposizione per combatterlo. Conosciamo nello specifico sintomi, cause, fattori di rischio e diagnosi del cancro al seno.
Cos’è il tumore al seno
Il tumore al seno è causato dalla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne.
Queste hanno la capacità di staccarsi dal tessuto mammario che le ha generate e di invadere i tessuti circostanti fino agli altri organi del corpo. Se preso in tempo, questo tipo di cancro può essere curato. Nonostante la grande incidenza del cancro al seno, risulta una delle malattie con la maggiore possibilità di cura, sempre che venga preso in tempo.
Nonostante si tratti di una malattia prevalentemente femminile, è bene specificare che anche tra gli uomini possono verificarsi delle neoplasie alla mammella: si tratta di un evento piuttosto raro che colpisce 1 individuo di ogni 100.000.
Tumore al seno: i sintomi principali
Il primo segno a cui dobbiamo prestare attenzione è la presenza di noduli sia nella zona mammaria sia sotto le ascelle. Oltre a questo, che resta senza dubbio il più frequente, altri sintomi iniziali della malattia sono secrezioni sierose o ematiche, lesioni eczematose, l’ingrossamento dei linfonodi sotto le ascelle, arrossamento o rientranza del capezzolo, gonfiore al seno o a una parte di esso.
È bene però specificare che nella maggior parte dei casi, il tumore al seno nella fase iniziale non presenta sintomi visibili, per questo è fondamentale ricorrere alla prevenzione attraverso l’autopalpazione al seno e con regolari screening ecografici e mammografia, da valutare in base all’età e alla storia clinica della donna.
I principali fattori di rischio
Bisogna prestare attenzione ad alcuni fattori di rischio che possono provocare l’insorgere della malattia. L’età è tra le primissime cause: più del 75% dei casi infatti, colpisce donne sopra i 50 anni. Tra le altre, vi sono la presenza di un caso in famiglia (anamnesi familiare) e i fattori di ereditarietà dettati da mutazioni genetiche.
Lo stile di vita incide in modo importante sulla possibilità di contrarre la malattia; in particolare, tra le cause del tumore al seno possono esserci l’abuso di alcool e il fumo. Con essi, anche una cattiva alimentazione può incidere sull’insorgenza di questo e altri tipi di tumore, risulta pertanto fondamentale fare una dieta sana, anch’essa un’arma efficace di prevenzione.
L’obesità, specie dopo la menopausa, l’esposizione alla radiazioni, l’inizio della menopausa in tarda età (dai 55 anni in su) e l’aver avuto gravidanze dopo i 35 anni sono poi altri fattori di rischio di insorgenza della malattia. Infine, tra le possibili cause si annoverano terapie ormonali, soprattutto per trattare i disturbi della menopausa, e un precedente tumore alla mammella (recidiva).
Come prevenire il tumore al seno
Come anticipato, oltre a uno stile di vita sano, che preveda l’assunzione di una corretta alimentazione e un’attività fisica costante ed eviti il più possibile l’abuso di alcool e fumo, vi sono delle pressioni armi di prevenzione a cui dobbiamo ricorrere per evitare di contrarre la malattia o scoprirla nella sua fase iniziale. La diagnosi precoce è infatti l’unico vero modo efficace per curare il cancro al seno e avere concrete possibilità di una guarigione completa.
Per questo, oltre all’autopalpazione del seno da effettuare con costanza, si raccomanda un adeguato programma di controlli da effettuare con periodicità in base all’età della donna. La visita da uno specialista, il senologo, la mammografia (radiografia della mammella) e l’ecografia mammaria sono gli strumenti di prevenzione che abbiamo a disposizione.
Negli anni si è fatto molto per sensibilizzare la questione e diffondere in maniera capillare una cultura della prevenzione. Per questa ragione si è scelto di eleggere ottobre a mese della prevenzione, con l’intento di sensibilizzare sempre di più la popolazione. In occasione di questo mese sono previsti anche programmi di screening e visite gratuite, oltre alla consegna di materiale informativo per favorire una maggiore consapevolezza della malattia e dell’importanza di una diagnosi precoce.
Se il tumore al seno è benigno
La displasia mammaria è un’alterazione benigna dei tessuti del seno che non ha nulla a che vedere con il carcinoma mammario. In genere è più diffusa tra le donne di età compresa tra i 30 e i 50 anni. Tra le forme di displasia la più frequente è malattia fibrocistica.
Può essere caratterizzata da piccole cisti, ripiene di liquido, in genere situazione più frequente tra le donne di età compresa tra i 20 e i 30 anni, o da grosse cisti, con un’incidenza maggiore tra i 40 e i 50 anni.
Il fibroadenoma è invece il tumore benigno più frequente presenta una maggiore incidenza tra i 25 e i 30 anni. In genere si manifesta con un singolo nodulo, piuttosto duro e mobile, nella maggior parte dei casi anche doloroso.
Tumore al seno: sopravvivenza e aspettativa di vita
Dal tumore al seno si guarisce, purché, come detto, questo venga diagnosticato nella sua fase iniziale. Se preso allo stadio 0, la sopravvivenza a cinque anni di vita è del 98%, con un’incidenza di possibili ricadute che varia tra il 9 e il 30% dei casi. Negli stadi successivi, la sopravvivenza a cinque anni è del 75%.
Nei casi di cancro metastatizzato, che si è cioè diffuso anche negli altri organi, la sopravvivenza media delle pazienti curate con chemioterapia è di circa due anni, ma può arrivare ad essere anche più lunga, fino a dieci anni.
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ultimo aggiornamento: 26-06-2023