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Tachicardia: come riconoscerla e cosa fare quando si presenta
Sommario articolo
Il termine tachicardia indica un aumento dei battiti del cuore. In realtà, però, significa molto di più. Scopriamo, quindi, tutto quel che c’è da sapere a riguardo.
Si parla di tachicardia quando ci si trova davanti ad un aumento dei battiti del cuore al minuto ed in condizione di riposo. Questa condizione è solitamente dovuta ad un cambiamento degli impulsi elettrici e può dipendere da diverse cause. Inoltre può avere diversi punti di origine.
Per comprenderla meglio è importante conoscere il numero corretto di pulsazioni al minuto e capire come agire in caso di variazioni che, in alcuni casi, potrebbero rivelarsi pericolose.
Tachicardia: cos’è e come si riconosce
Come già accennato, la tachicardia si presenta quando a riposo si superano quelle che sono considerate le normali pulsazioni al minuto che, in linea generale, non dovrebbero superare i 100 battiti. Questi, infatti, per essere considerati regolari dovrebbero andare dai 60 ai 100.
Se spesso e volentieri, una variazione temporanea può essere dovuta a stress, stati febbrili o altri problemi, quando si presenta spesso e in casi particolari può essere il segno di qualcosa che non va.
Per questo motivo è sempre molto importante consultare il proprio medico curante ogni qual volta ci si trova davanti ad un’eccessivo aumento delle pulsazioni.
Andando invece alle varie forme di tachicardia, le più importanti da ricordare sono:
– Tachicardia sinusale
– Tachicardia parossistica
– Tachicardia ventricolare
Esistono poi anche altre forme che vengono definite come fibrillazione atriale o ventricolare e flutter atriale. Queste forme si dividono tra quelle più comuni (come la sinusale) e meno rischiose ed altre che, invece, sono da considerarsi più pericolose.
I sintomi della tachicardia
Se si parla di sintomi e quindi modi per riconoscere una tachicardia in atto, queste sono diverse e non sempre in grado di indicare un aumento dei battiti cardiaci. In loro presenza, però, può essere davvero utile controllare la pressione (e quindi le pulsazioni) e verificare se si è in presenta di un’alterazione. I sintomi da riconoscere, sono quindi:
– Vertigini
– Difficoltà nel respirare
– Svenimento
– Palpitazioni
– Dolore al petto
Questi sintomi, in concomitanza con un aumento delle pulsazioni sono un chiaro indice di un problema da indagare con il proprio medico. Perché se nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione risolvibile, è sempre meglio evitare di andare incontro a complicanze evitabili con le giuste cure.
Le cause dietro la tachicardia
La tachicardia può essere provocata da diversi motivi. Questi possono essere sia fisiologici che patologici. Nel primo caso, le cause più comuni sono l’alcolismo, il fumo, l’abuso di caffeina e la mancanza di riposo. Nel secondo si parla invece di anemia, problemi alla tiroide, ipertensione e ipotensione, malattie del cuore e malformazioni congenite.
Se per le cause fisiologiche basta modificare lo stile di vista, per le altre è indispensabile consultare il medico e seguire una cura che aiuti a riportare il cuore alle giuste frequenze e che elimini il problema alla base. Le cure, variano ovviamente in base al tipo di tachicardia e a tanti altri fattori.
In alcuni casi non servono farmaci, in altri questi vanno assunti e in altri ancora può essere necessario sottoporsi a degli interventi. Anche in questo caso, ovviamente, sarà il medico a valutare il percorso più idoneo. Riassumendo, quindi, in caso di battiti accelerati è sempre meglio farsi visitare dal medico al fine di capirne subito le cause e di trovare la soluzione più adatta.