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La sindrome di San Valentino è un problema più comune di quanto si pensi. Scopriamo di cosa si tratta e come agire per contrastarla.
Con l’avvicinarsi di San Valentino, molte persone iniziano a sentirsi di umore sempre più cupo, avvertendo un senso di ansia o di oppressione in vista della festa.
Si tratta di un problema che riguarda per lo più persone che vanno dai 30 ai 60 anni ma che può coinvolgere anche gli adolescenti. Un po’ come accade per la Christimas blues, infatti, chi ne soffre tende a sentirsi quasi fuori luogo se single (e a volte persino se in coppia). Un problema che fortunatamente dura poco ma che può essere utile conoscere meglio al fine di riuscire a contrastarlo per tempo.
Perché viene la sindrome di San Valentino
Com’è facile intuire, la sindrome di San Valentino è un problema passeggero (se pur con cadenza annuale) che riguarda il giorno degli innamorati.
A soffrirne, quindi, sono per lo più i single o quelle persone che pur essendo in coppia sentono comunque un senso di vuoto all’approssimarsi del giorno di festa.
Questo problema, sempre più diffuso, è legato alla sensazione di dover vivere l’intera giornata del 14 Febbraio in modo romantico, speciale e felice. Una pressione che per tante persone (sopratutto se non accompagnate) si rivela tanto forte da generare ansia o da portare a sentirsi depressi.
A ciò si aggiungono anche altri fattori come la paura di non trovare mai un compagno, di restare soli o di scoprire che pur essendo in coppia non ci si sente appagati come si vorrebbe. Si tratta, insomma, di un giorno a cui si legano tante aspettative da scatenare un profondo senso di inadeguatezza.
Al contrario, può capitare che, proprio in vista di San Valentino ci si ricordi dell’assenza di una persona al proprio fianco e della relativa paura di impegnarsi. Un problema che spesso viene messo da parte a fronte della vita di tutti i giorni ma che in questo particolare periodo può riemergere con forza. In tutti i casi, si tratta come già accennato di un problema passeggero ma che è giusto capire come affrontare al fine di vivere al meglio questa giornata e tutto il periodo che la precede. Sono sempre di più, infatti, le persone che iniziano a star male anche diversi giorni prima.
Come affrontare la sindrome di San Valentino se si è single
La prima cosa da fare quando si intuisce di avere un problema di questo tipo è quella di non ignorarlo. Far finta di nulla è infatti più controproducente. Il suggerimento è invece quello di affrontare il problema in modo da capire cosa c’è esattamente dietro. A volte anche consultarsi con uno psicoterapeuta può aiutare a cogliere alcuni spunti su cui poi lavorare nel tempo.
Andando invece alla giornata in sé, un buon modo per viverla al meglio è quello di non sentirsi soli soltanto perché si è single. Per farlo ci si può organizzare riempiendo le giornate di cose belle da fare. Un’uscita con gli amici, una cena fuori con qualcuno a cui si vuole bene (l’amore non è solo quello di coppia) o un paio di giorni da dedicare a se stessi sono sempre degli ottimi modi per cambiare l’umore.
Suggerimenti per le coppie che soffrono della sindrome di San Valentino
Se si è in coppia si può provare a vivere la giornata senza troppe ansie, cercando solo di trascorrere del tempo di qualità insieme e senza pressioni. È ovvio che si sta insieme da tanto, forse non ci saranno più gli stessi gesti e modi di affrontare il giorno degli innamorati di un tempo. E ciò si può affrontare sia trovando delle alternative che parlandone con il partner ed esprimendo le proprie esigenze. In alcuni casi può capitare che il periodo serva a far maggiore chiarezza su una storia che forse non sta più andando sui giusti binari. Anche in questo caso, però, è bene agire con calma, far passare la giornata e il periodo nero e ragionare a freddo sui propri sentimenti e sul rapporto a due.
Agendo in questo modo, la sindrome di San Valentino sarà solo un lontano ricordo. E cosa più importante, aiuterà a comprendersi meglio e a capire cosa si desidera davvero. Il tutto ricordando che nessuno ha stabilito che la giornata debba essere vissuta in un modo preciso e dedito all’amore. E che è giusto che ognuno (pur nel rispetto dell’altro se si sta in coppia) la viva secondo le proprie inclinazioni.
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