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Tutto quello che c’è da sapere riguardo alla pillola abortiva o Ru486, dal funzionamento in Italia agli effetti collaterali che questo metodo farmacologico implica sulla paziente.
A volte la gravidanza arriva in momenti difficili, personali, economici o lavorativi. In questi casi si potrebbe preferire di rimandare al futuro la bellissima esperienza di avere un figlio; così sorge l’esigenza dell’aborto e di una richiesta di aiuto e assistenza medica presso i consultori o gli ospedali. In Italia la normativa si è aggiornata dal 1975, e dal 2009 è possibile il commercio della cosiddetta pillola abortiva o Ru486.
Ma scopriamo nel dettaglio come funziona questo metodo e quali sono gli effetti collaterali!
Ru486, la storica pillola per abortire
Una delle questioni più discusse nella storia contemporanea è proprio quella relativa all’aborto, se accettarlo legalmente o meno. In Italia la svolta c’è stata con la legge 194 del 1975. In tale occasione la Corte Costituzionale sentenziò che «ricorrere all’aborto è conforme al diritto, non in assoluto ma nei casi indicati della legge». Dunque, un primo spiraglio positivo per quello che dovrebbe essere il famigerato libero arbitrio di cui disponiamo tutti!
Di conseguenza nacque la Ru486, la famosa pillola per abortire che può essere commercializzata dal luglio del 2009. In più con l’obbligo di ricovero “dal momento dell’assunzione del farmaco sino alla certezza dell’avvenuta interruzione della gravidanza”. Così si legge sul sito del Ministero della Salute il quale prevede la somministrazione per via orale ed entro la settima settimana di gravidanza. Tassativo inoltre il monitoraggio di un medico in tutte le fasi dell’aborto farmacologico, per la condizione fisica e psicologica della donna.
Pillola abortiva: gli effetti collaterali da conoscere
Non sempre è facile capire che si è in dolce attesa, i sintomi della gravidanza sono diversi e più o meno dolorosi. Ma può succedere che il momento sia delicato o difficoltoso e si decida di ricorrere alla pillola abortiva. Consultorio, medico curante, ospedale… qualsiasi figura tecnica e professionista può aiutare in questi casi! D’accordo, ma quali sono gli effetti collaterali a cui si va incontro?
Per prima cosa l’assunzione del farmaco induce l’espulsione dei tessuti embrionali. Dunque, dopo circa 48 ore si avranno abbondanti perdite di sangue accompagnate da dolori e fitte al basso ventre. Il sanguinamento può durare dai 14 ai 17 giorni, e in alcuni casi, ahimè, anche di più. Molto comuni sono anche nausea, mal di testa, vertigini e debolezza per la paziente. Molto rare sono invece le complicazioni che inducono lo svilupparsi della malattia infiammatoria pelvica e la metrite. Insomma, si tratta di un vero e proprio intervento farmacologico, e questo causa di certo uno scombussolamento dal punto di vista fisico e mentale!
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ultimo aggiornamento: 14-11-2019