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La periostite è un processo infiammatorio che riguarda il periostio. Scopriamo quali sono i sintomi e le possibili cure.
Per periostite, si intende un’infiammazione a carica della membrana connettivale che riveste la parte esterna dell’osso e che serve a proteggerlo e rigenerarlo. Legata a diverse ossa della zona, il più delle volte interessa la tibia, motivo per cui è nota anche come periostite tibiale.
Imparare a riconoscerla è ovviamente importante al fine di poter iniziare subito con le giuste cure. Scopriamo quindi quanto c’è da sapere a riguardo.
Periostite tibiale: i sintomi da riconoscere
Se ci si chiede cos’è la periostite tibiale basta pensare ad una forma infiammatoria molto forte che riguarda la tibia.
Tra le cause principali ci sono solitamente i traumi diretti, una postura sbagliata o l’obesità.
A causa del carico del periostio e dell’infiammazione che ne consegue, si può dire che sia anche un problema che si può riscontrare più comunemente tra i runner e gli sportivi.
Andando ai sintomi, questi si riassumono in dolori molto forti nelle zona della tibia e poco sopra la caviglia, difficoltà a muovere le dita del piede e sensazione di calore. In alcuni casi può presentarsi anche un gonfiore localizzato.
Per capire quando dura la periostite tibiale è invece importante distinguere tra quella acuta e tra la periostite tibiale cronica. La prima guarisce solitamente in poco tempo mentre la seconda può durare molto più a lungo portando anche alla formazione di calli sull’osso.
Periostite tibiale: i rimedi possibili
Quando si riscontra la periostite tibiale, la cura principale è rappresentata senza alcun dubbio dal riposo e dall’astensione da ogni forma di sport.
In genere il medico, una volta compresa la situazione, potrà scegliere se prescrivere degli antinfiammatori e dei miorilassanti a cui associare tecarterapia ed ultrasuoni.
A questi seguiranno poi esercizi mirati ed il possibile uso di plantari in grado di sostenere il piede ed i muscoli della gamba.
In casi più gravi è possibile ricorrere a delle infiltrazioni di cortisone. Se l’infiammazione viene presa in tempo, però, questa soluzione non si rivela quasi mai necessaria.
Ciò che conta è rivolgersi subito al medico una volta riconosciuti i primi sintomi.
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