“L’omeopatia serve?” è stato il titolo della provocatoria puntata di Presa Diretta, condotta da Riccardo Iacona. Ecco le reazioni degli omeopati, scatenate dal programma di Rai3.
Sono numerosissime le diatribe che sono emerse in questi anni tra saldi sostenitori dell’omeopatia e infervorati scettici. Alcuni dicono che non sia una vera e propria pratica medica, altri che provochi un semplice effetto placebo, altri ancora classificano gli omeopati come dei ciarlatani, o degli astrologi. O almeno, questo è quello che è accaduto nel corso della puntata “L’omeopatia serve?” che il programma “Presa Diretta” ha trasmesso sabato 3 marzo 2018 su Rai3, diretta da Riccardo Iacona, con ospite il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini (affermato oppositore di tale pratica medica).
Chiaramente, le associazioni di medici e pazienti del settore delle Medicine Non Convenzionali/Complementari hanno voluto reagire prontamente e celermente al messaggio trasmesso dal programma Rai. Queste, infatti, si sono subito mobilitate per richiedere ai responsabili del programma di ricevere a loro volta uno spazio adeguato per potersi confrontare con chi, nel corso della puntata, si è mostrato in pesante contrasto con la pratica omeopatica.
La richiesta da parte di omeopati e sostenitori di intervenire nel dibattito è stata avanzata in nome di un’informazione equilibrata e spogliata dai pregiudizi, che negli ambienti scientifici dovrebbero rimanere assolutamente estranei.
Sono diverse le contestazioni che gli omeopati hanno fatto alla puntata del programma Rai. Lo squilibrio informativo che questi hanno sottolineato non ha riguardato solamente la mancata opportunità di dialogo e confronto tra oppositori e non, ma anche il minutaggio della trasmissione. Oltre 3/4 di questo, infatti, è stato dedicato alla censura dei rimedi omeopatici e ad una loro svalutazione.
Secondo gli omeopati, ad essere svalutato nel corso della puntata sarebbe stato anche il Premio Nobel Luc Montagnier, virologo francese, che avrebbe dimostrato scientificamente l’efficacia di tale pratica effettuando delle ricerche sulle proprietà biofisiche dell’acqua.
Gli omeopati fanno notare che la pratica da loro sostenuta è utilizzata da ben 8 milioni di italiani (a livello europeo, i cittadini che si affidano all’omeopatia sono addirittura 100 milioni!). L’omeopatia, inoltre, è riconosciuta dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri come vero e proprio atto medico.
Omeopatia: cos’è?
Il principio fondamentale dell’omeopatia è “curare il simile con il simile” (dall’etimologia della parola òmoios, “simile”, e pàthos, “sofferenza”). Le sostanze che questa pratica utilizza sono, infatti, composte in dosi infinitesimali dagli stessi elementi che, se somministrati in dosi maggiori, provocherebbero gli stessi disturbi. Per eliminarne le componenti tossicologiche, queste sostanze vengono sottoposte a processi di diluizione e scuotimento, funzionali per far emergere le loro caratteristiche terapeutiche.
I rimedi omeopatici sono composti per il 70% da sostanze vegetali, ma vi sono anche altre tipologie composte da derivati minerali o animali, come l’Oscillococcinum. Questo rimedio omeopatico è il più utilizzato e viene prescritto per prevenire le tradizionali influenze invernali. Un altro rimedio molto diffuso è l’Arnica, un antinfiammatorio utilizzato per curare la cervicale e indicato per i dolori muscolari.
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