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Una domanda che tutti si pongono e che lascia adito a dubbi: vediamo come funziona questo elettrodomestico e come influisce sulle proprietà degli alimenti.
Il forno a microonde è uno degli strumenti di cucina più utilizzati dai consumatori, ma la sua cattiva fama lo perseguita. Le informazioni sui possibili rischi per la salute inondano la carta stampata, ma soprattutto il web. Proliferano liste su liste di alimenti che, in teoria, dovrebbero perdere le loro proprietà quando finisco a contatto con l’elettrodomestico in questione.
Siamo certi che scaldare o cuocere cibi nel microonde alteri le loro qualità nutrizionali? Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Proprietà nutrizionali della cottura a forno microonde
Possiamo stare tranquilli, gli esperti assicurano che dopo il passaggio nel forno a microonde gli alimenti mantengono comunque le loro proprietà. Anzi, c’è chi afferma che alcune vitamine idrosolubili, come quelle del gruppo B, si perdono quando vanno a contatto con l’acqua, cosa che invece non succede nel microonde. Che risulta quindi la maniera migliore per conservare le proprietà nutrizionali degli alimenti.
Le onde microonde scuotono o fanno vibrare le molecole dell’acqua contenuta nei cibi. Questa frizione, alla lunga, genera energia che si traduce in calore che scalda, per conduzione, il resto delle zone dell’alimento o del recipiente che li contiene. Quindi, gli alimenti che meglio si prestano a questo tipo di cottura sono quelli che contengono una maggiore quantità d’acqua come la frutta, la verdura e in generale i liquidi.
Cottura nel forno tradizionale, a vapore e alla piastra: le differenze con il microonde
La cottura più simile al microonde è quella al vapore, perché conserva bene le proprietà nutrizionali. Con il forno tradizionale, invece, si possono raggiungere temperature maggiori che possono pregiudicare le proprietà nutrizionali degli alimenti. Alla piastra, invece, le parti più esterne del cibo vengono riscaldate prima, mentre nel forno a microonde la cottura si dirada dal centro verso l’esterno, rendendola quindi più uniforme. E poi, è anche più salutare rispetto alla frittura, perché questa assorbe i grassi, diventa più calorica e difficile da digerire.
Recipienti più adatti
Un’altra questione che di solito suscita innumerevoli dubbi è il recipiente più adeguato per scaldare nel microonde. Ecco la risposta: i migliori sono sicuramente in vetro e in ceramica. I contenitori in carta, cartone e metallo non sono adatti. Mentre quelli in plastica corrono il rischio che disperdano alcune sostanze chimiche tossiche che possono contaminare i cibi. Gli effetti nocivi sulla salute non sono ancora chiari e non è del tutto certo che ci sia una correlazione diretta e concreta con questi e l’insorgere di malattie. In ogni caso, in via del tutto precauzionale, è sempre meglio spostare gli alimenti da scaldare dalla plastica al piatto. Inoltre, in questa maniera, il cibo avrà maggior spazio e si scalderà meglio e prima.
Come scongelare i cibi al microonde
Un altro dibattito che appassiona i consumatori è come scongelare al meglio gli alimenti in microonde. Per i dietologi non c’è dubbio: l’unico consigliato è lasciare il cibo sul piano di cottura fino a quando raggiunge la temperatura ambiente. Usare il forno a microonde è sicuramente un metodo veloce e sicuro perché si hanno poche possibilità di contaminazione dei microrganismi. Ma, in questo modo, la consistenza del cibo si modifica un po’.
Invece, quando i prodotti dal freezer passano al frigorifero, il lento processo di scongelamento permette di conservare al meglio le proprietà culinarie.
Riassumendo possiamo dire che il forno a microonde, se usato secondo le istruzioni di fabbrica, è sicuro sia per scaldare che per cuocere gli alimenti. Non ci sono rischi per la salute, l’unico che si corre è bruciarsi toccando il cibo bollente.
Fonte foto: https://www.flickr.com/photos/114756388@N08/11996130775/
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ultimo aggiornamento: 07-03-2019