mamma figlio lavoro
Sommario articolo
A raccontare le esperienze drammatiche delle mamme lavoratrici italiane è la giornalista Paola Setti nel suo libro Non è un paese per mamme. La cultura dominante della nostra penisola purtroppo prevede che le donne stiano a casa, se vogliono fare figli, rimanendo escluse, quasi del tutto, dal mondo del lavoro.
Le aziende non danno incentivi, la cultura maschilista dilaga in ogni dove in fatto di business e così le donne italiane vivono situazioni di emarginazione ed esclusione. Per le più coraggiose invece le fonti di stress e il carico di responsabilità sale davvero alle stelle!
Che l’Italia sia un paese arretrato rispetto agli Usa e agli altri stati europei è un dato di fatto che tutti conoscono. Ma chi sapeva la condizione delle mamme lavoratrici e le situazioni difficili che sono costrette ad affrontare? Ebbene ce lo racconta con un libro per All Around, dal titolo Non è un paese per mamme, la giornalista Paola Setti.
Lei stessa, una volta divenuta mamma, ha trovato molta chiusura e negazione dal suo datore di lavoro, di fronte ad alcune richieste di flessibilità. È così che è iniziata la ricerca di testimonianze che ha portato alla realizzazione del libro rivelatore. «La legislazione ci sarebbe pure, quella che manca è la pratica. Cioè, in ultima analisi, la cultura», scrive la giornalista.
La situazione in Italia è ancora molto arretrata, purtroppo, e di fronte a donne che devono affrontare la gravidanza e poi i figli non arriva nessuna forma di aiuto. Anzi, dall’altro lato vengono prese di mira, licenziate (nei casi di contratti precari) e lasciate al loro “destino”. I papà non sempre sono favorevoli a collaborare in casa e così le poche temerarie e fortunate che lavorano riducono le ore ad un part-time. Inesistenti i nidi aziendali e le strutture all’avanguardia per far crescere in modo sano i propri piccoli.
Per non parlare poi delle mamme lavoratrici full time costrette ad un calvario giornaliero a dir poco stressante! In questi casi, oltre a rimedi naturali anti-stress come i fiori di bach, un aiuto valido è quello di parlare con il proprio compagno e, per chi li ha, i genitori (i nonni del bimbo). Alleggerire il carico di impegni e responsabilità aiuterà a ritrovare un maggior equilibrio individuale e una maggiore armonia in famiglia!
Le statistiche parlano chiaro e fanno riflettere in fatto di donne e lavoro. In base ai dati ANSA, sono ben 30.672 le mamme lavoratrici che nel 2018 sono state costrette a dare le dimissioni per impossibilità di combaciare casa e lavoro. Quelle che hanno necessità di lavorare e decidono di restare in azienda spesso rinunciano alla gravidanza.
Infatti il 57% delle dirigenti donne non ha figli, e neanche intenzione di farne! Chissà dove finiremo se la società, e lo Stato, non capirà l’importanza del ruolo di mamma e la necessità di far crescere bambini più sani, intelligenti e dai giusti valori…
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