Benessere
Guida alla scelta dello psicoterapista
Sommario articolo
Avviare un percorso di psicoterapia personale può essere una soluzione ottimale non solo nel caso in cui si abbia a che fare con un ostacolo o un impedimento che non consente di essere sereni, ma anche – più semplicemente – se si avverte il desiderio di migliorare la propria vita quotidiana. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Silvia Parisi, psicoterapeuta Torino.
Quando ricorrere alla psicoterapia
È normale che, nelle diverse fasi della vita di una persona, capitino dei periodi in cui si percepiscono delle sensazioni negative: di ansia, per esempio, ma anche di sofferenza o di tristezza. Così, ci si sente svuotati o persi, e non si è in grado di risolvere da soli questi problemi. Ecco che un supporto terapeutico è ciò che ci vuole per andare oltre, ma non è detto che sia semplice trovare il professionista giusto a cui affidarsi. Per altro, è bene essere consapevoli delle differenze tra uno psicoterapeuta, uno psicanalista, uno psichiatra e uno psicologo. Quest’ultimo è un professionista laureato in psicologia che può eseguire test e offrire consulenze, rimanendo i pazienti ad altri specialisti nel caso in cui creda occorrano la psicanalisi o la psicoterapia.
Lo psicanalista, lo psicoterapeuta e lo psichiatra
Lo psicanalista può essere laureato in medicina o in psicologia e ha seguito per 4 anni una scuola di specializzazione. Il metodo della psicanalisi, che deriva dalle teorie di Freud e di Jung, consiste nell’indagare e studiare le dinamiche inconsce del soggetto per arrivare alla risoluzione dei conflitti, per un percorso dalla durata piuttosto lunga. Lo psicoterapeuta, che a sua volta può essere laureato in medicina o in psicologia, genera diversi approcci che servono a generare un cambiamento mirato a intervenire sul disagio per un percorso dalla breve durata. Infine, lo psichiatra è uno specialista con una laurea in medicina, ed è il solo che può prescrivere dei farmaci, ovviamente solo nel caso in cui ritenga necessario farlo. Volendo, può ottenere il titolo di analista o di terapeuta per cimentarsi anche nella psicanalisi o nella psicoterapia.
Meglio una donna o un uomo?
Anche il genere sessuale del professionista a cui ci si rivolge può essere importante, ma ovviamente non esiste una regola universale da seguire: tutto sta nel capire con che tipo di persona ci si potrebbe sentire più a proprio agio. Non è detto, poi, che lo psicoterapeuta che segue già un parente o un amico rappresenti sempre la soluzione migliore, a maggior ragione se si tratta di una persona a cui si è molto vicini.
Il primo incontro
Il primo incontro è un momento molto delicato, soprattutto se in precedenza non ci si è mai interfacciati con uno psicoterapeuta o con uno psicologo. È normale essere agitati, ma non serve pensare a delle domande da porre. Ciò non toglie, ovviamente, che chi ha dei quesiti o dei dubbi da risolvere è pienamente legittimato a chiedere tutto ciò che ritiene opportuno, sia per raggiungere uno stato di tranquillità maggiore che per dire addio a eventuali perplessità.
Come riconoscere un terapista di cui ci si possa fidare
Ovviamente è indispensabile verificare che il professionista a cui ci si rivolge sia in possesso dei titoli che occorrono per lo svolgimento della professione: non si tratta solo della laurea, ma anche dell’iscrizione al relativo albo. Gli psicoterapeuti e gli psicanalisti, inoltre, devono avere anche un diploma di specializzazione. Per quel che riguarda le competenze e le caratteristiche personali, un bravo terapeuta oltre a rispettare il codice deontologico deve mostrare la massima empatia, in modo da dar vita a un clima positivo e di interazione per favorire la collaborazione che occorre per conseguire gli obiettivi auspicati.
Scegliere il terapista giusto è molto importante: ecco perché
Se ci si rende conto di non essere a proprio agio con il proprio terapista non si deve aver paura di cambiarlo. Quel che conta è avere la certezza che sarà mantenuto il segreto professionale e, quindi, che ci si potrà confidare con la massima serenità. La durata del percorso varia a seconda delle caratteristiche del problema a cui si tenta di porre rimedio. Per la psicanalisi, per esempio, possono servire anche anni, mentre pochi mesi in genere sono sufficienti nel caso della psicoterapia.