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L’herpes zoster, chiamato comunemente anche fuoco di sant’Antonio, è una malattia causata dallo stesso virus della varicella: ecco tutto quello che dovresti sapere.
Con il termine fuoco di sant’Antonio si definisce una malattia che in gergo medico si chiama herpes zoster, provocata dal virus varicella-zoster. Come si evince dal nome, questo è responsabile di un’altra patologia infettiva, la varicella. E in effetti il fuoco di sant’Antonio non è altro che la seconda eruzione del virus – la prima eruzione si ha quando si contrae la varicella. Ecco quali sono i sintomi e le terapie contro l’herpes zoster.
Fuoco di sant’Antonio, cause e sintomi
Il fuoco di sant’Antonio è scatenato dal virus varicella-zoster già presente nel corpo. Una volta infettato l’organismo, questo virus si può infatti annidare nel sistema nervoso e ricomparire anche dopo anni dalla prima infezione. Affinché si sviluppi il fuoco di sant’Antonio, il sistema immunitario deve quindi essere già entrato in contatto con il virus della varicella.
Questo accade quando si è stati contagiati dalla malattia o quando ci si sottopone al vaccino, che contiene virus attenuati. In questo secondo caso, il rischio di avere l’herpes zoster è molto minore, perché è difficile che i virus indeboliti riescano a rimanere nel corpo a lungo.
I sintomi del fuoco di sant’Antonio, almeno in una prima fase, possono essere scambiati con un normale malessere di stagione: comprendono infatti febbre, brividi, mal di testa e spossatezza. Solo in seguito compare un eritema localizzato in una zona ben precisa, accompagnato da prurito o bruciore. L’area viene ricoperta da pustole piene di liquido, che ricordano molto quelle della varicella.
Come si trasmette l’herpes zoster
Il contagio del fuoco di sant’Antonio può avvenire solo nei confronti di un soggetto che non ha mai avuto la varicella e che non è stato vaccinato. Anche in questo caso, il virus si trasmette solamente mediante contatto con le lesioni aperte dell’eritema.
La persona che viene contagiata dal virus varicella-zoster non manifesterà però il fuoco di sant’Antonio, bensì la varicella. Solo in un secondo momento potrà avere una nuova eruzione del virus, sotto forma di herpes zoster. Allo stesso modo, chi è affetto dalla varicella non può trasmettere il fuoco di sant’Antonio, ma solamente la varicella stessa.
Fuoco di sant’Antonio: come si cura
Quanto dura il fuoco di sant’Antonio? La malattia regredisce solitamente nel giro di 2-4 settimane, ma alcuni sintomi (come il dolore nella zona colpita dal virus) possono rimanere anche per molti mesi. Per combattere l’infezione si utilizzano solitamente i farmaci antivirali, che pur non uccidendo il virus contribuiscono a ridurne la moltiplicazione e, di conseguenza, la gravità dei sintomi.
Nel 2006 in America è stato approvato un vaccino contro il fuoco di sant’Antonio, somministrato nelle persone sopra i 50 anni che hanno già contratto la varicella. Il vaccino si è dimostrato efficace per il 64% della popolazione, e ha comunque alleviato i sintomi e ridotto le complicazioni in coloro che sono stati colpiti dalla malattia.
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ultimo aggiornamento: 04-08-2019