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L’escherichia coli è un batterio noto anche come escherichia e del quale esistono dei ceppi pericolosi. Scopriamo meglio di cosa si tratta e come evitarla e curarla.
Quando si parla di esterichia coli si intende quel batterio che pur essendo naturalmente presente nel microbiota intestinale ha dei ceppi che possono risultare potenzialmente dannosi, portando a conseguenze anche gravi per chi si ammala.
Per questo motivo è molto importante imparare a conoscerla, ad evitarla e, in caso di contagio, a riconoscerla per tempo al fine di mettere in atto la giusta cura.
Infezioni da escherichia coli: come si contraggono
Questo batterio si trova generalmente in acqua o cibi contaminati e potenzialmente contagiosi e pericolosi.
Una volta entrata in circolo, infatti, porta a tutta una serie di sintomi che possono essere sia lievi che gravi e che nei casi più estremi, sopratutto nei soggetti fragili, possono diventare anche molto pericolosi. Nei casi più estremi si può infatti arrivare alla necessità di trasfusioni di sangue e in altri più rari ma comunque da non dimenticare ad un trapianto di reni per via dei danni che può causare.
Per evitarla bisognerebbe quindi prestare sempre molta attenzione all’igiene dell’acqua che si beve e dei cibo che si mangia. In particolare, sopratutto in estate, è molto importante prestare attenzione alla pulizia di frutta e verdura e al consumo di latte non pastorizzato e carne o pesce non cotti o conservati in modo inadeguato. Infine, è molto importante che chi maneggia il cibo si lavi le mani di frequente, garantendone così l’igiene.
Esterichia coli: sintomi e cura
Andando ai sintomi principali, tra i più diffusi ci sono i crampi addominali, la nausea (a volte seguita da vomito) e la diarrea. Quando si presentano, quindi, sopratutto se in seguito all’assunzione di cibi o bevande dei quali non si è sicuri, è molto importante rivolgersi al medico.
Per quanto riguarda invece, l’escherichia coli e la cura da mettere in atto, in alcuni casi possono essere utili gli antibiotici. Questi andranno però valutati dal medico in base ai sintomi e alle reazioni dei pazienti. Solo quando strettamente necessari, verrano quindi prescritti. Spesso, ciò avviene dopo un antibiogramma in grado di indicare quali sono i più indicati per contrastare il più velocemente possibile il batterio.
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