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Lavorare da casa ha conseguenze anche sull’alimentazione visto che non sempre si consumano cibi sani. Scopriamo la dieta dello smart working.
Lo smart working è ormai entrato stabilmente nelle vite di molte persone, complice anche l’emergenza sanitaria, e spesso questo si ripercuote anche sulla dieta. Infatti a causa dei lunghi periodo passati davanti al PC spesso chi lavora da casa, tende a modificare negativamente le proprie abitudini alimentari. Ma praticare smart working non significa rinunciare alla dieta o ad un’alimentazione sana, anche se si hanno cucina e frigorifero sempre a disposizione un altro fattore altrettanto critico sono gli individui che mangiano davanti al PC o, per comodità, consumano cibi poco sani o ordinati online dai fast food. Cerchiamo quindi di capire come mantenere uno stile di vita sano e di capire come funziona la dieta dello smart working.
Dieta dello smart working: come funziona
La dieta dello smart working non è un vero e proprio regime alimentare, ma un insieme di pratiche e consigli con aiutano a mantenere uno stile di vita sano. In ogni caso però possiamo dire che si concentra sulla sazietà immediata e sulla sazietà prolungata.
Nel primo caso si intende la percezione di pienezza che ci porta ad interrompere l’assunzione di cibo e quindi di finire il pasto. Mentre la sazietà prolungata è, ovviamente, più lunga e tipica di quando si finisce di mangiare e potenzialmente non ci porterà ad assumere altro cibo. Proprio questa sensazione è quella che detta l’intervallo che intercorre tra un pasto e quello successivo.
Tuttavia è bene cercare di mantenere un buon comportamento alimentare, che è regolato da questi due fattori e che permette di garantire un equilibrio tra l’introduzione calorica ed il dispendio energetico. Ma a causa del periodo che stiamo vivendo anche altri fattori, proprio come lo smart working, possono influenzare le abitudini alimentari.
Quando si lavora da casa si può tendere a mangiare più spesso o magari davanti al PC. Due dei punti fondamentali della dieta dello smart working sono proprio gestire i pasti, e quindi i senso di sazietà, e dedicare il giusto tempo alla tavola e al mangiare. Questo, non solo serve a gustare appieno ciò che si mangia, ma permette di concentrarsi sul pasto evitando di mangiare più del dovuto.
In generale si consiglia di bere almeno 1,5 o 2 litri d’acqua al giorno, ma bisogna ricordare che bere solo durante i pasti non basta. Ma non disperate, mentre lavorate tenete vicino una bottiglia o una borraccia e ricordate, visto che siete a casa potete approfittare e preparare tisane o infusi.
Dieta dello smart working: cosa mangiare
Come per ogni dieta, anche nel caso della smart working, ci sono degli alimenti consigliati per aumentare il senso di sazietà e la soddisfazione. E c’è da tenere conto di una cosa fondamentale rispetto agli altri casi: viene meno quel movimento che ovviamente garantisce esattamente come una dieta equilibrata di restare in forma.
Prima di tutto però bisogna dire che in questa dieta gli spuntini, o merende, sono fondamentali, perché aiutano a spezzare la fame, mantenendosi però leggeri.
In generale quindi bisognerà puntare su spuntini leggeri e che ci aiutino a non mangiare velocemente, perché come abbiamo visto la fretta non è amica della sazietà. Si possono scegliere quindi frutti, un vasetto di yogurt, un po’ di frutta secca o, se si ama il salato, una bruschetta con olio e pomodoro.
Per quanto riguarda gli altri pasti, una buona fonte di carboidrati complessi sono cereali e pseudocereali. Si rivelano molto utili nella dieta dello smart working in quanto, durante la cottura, assorbono più acqua rispetto alla pasta e, di conseguenza, conferiscono un buon senso di sazietà. Un altro alimento fondamentale sono i legumi, poiché alimenti ricchi di proteine e ottimi sostituti di carne, pesce, uova e formaggio. Inoltre questi alimenti forniscono anche molte fibre che, rallentando il funzionamento della digestione, aumentano il senso di sazietà.
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