Scopriamo quali sono i batteri alimentari più frequenti che possono provocare gravi malattie all’uomo e vediamo come evitare le contaminazioni in cucina.

I batteri alimentari possono rappresentare dei veicoli di malattie al consumatore, capaci di provocare danni per la salute. Questi pericoli insorgono a seguito dalla manipolazione umana della materia prima, oppure da indesiderati contagi esterni.

Semplificando i batteri alimentari possono definirsi come una contaminazione dell’alimento. Che può originare all’uomo un’infezione, un’intossicazione o una tossinfezione alimentare.

I batteri patogeni più frequenti

Analizziamo i batteri alimentari più frequenti che sono un rischio per la salute.

batteri alimentari
Fonte foto: https://pixabay.com/it/batteri-malattia-escherichia-coli-62993/

Campylobacter

E’ un’infezione che provoca affezioni gastrointestinali. La malattia dura circa una settimana, nei casi più gravi richiede una permanenza in ospedale. Si manifesta con dolori addominali, diarrea, aumento della temperatura corporea e a volte anche con vomito e febbre alta.
Il contagio avviene tramite alimenti contaminati non sufficientemente cotti o attraverso il contatto con gli animali. Generalmente, la fonte principale di infezione è la carne di pollame.

Salmonella

La salmonellosi è un’infiammazione intestinale che porta ad improvvisi attacchi di diarrea, nausea, vomito, mal di testa, dolori addominali e febbre. Tale infezione è sottoposta all’obbligo di notifica. In genere il contagio passa attraverso alimenti contaminati come le uova, il pollame, il latte non pastorizzato e alcuni prodotti a base di carne.

Listeria

Per alcuni individui immunocompetenti questa infezione è lieve o asintomatica. Invece, per le persone immunodepresse i sintomi dal batterio di Listeria possono essere gravi se non letali. In gravidanza può provocare un aborto spontaneo o una setticemia. Si trasmette tramite alimenti crudi contaminati, in prevalenza di origine animale, come la carne, gli insaccati, i formaggi molli o il pesce affumicato.

Escherichia coli enteroemorragico (EHEC)

I batteri di Escherichia fanno parte della nostra normale flora intestinale, che per loro natura sono innocui. Il contagio avviene attraverso il consumo di alimenti infetti di origine animale. Soprattutto dalla carne macinata di manzo cotta inadeguatamente e nei latticini non pastorizzati. Si può trovare inoltre nei germogli, nelle patate e nel succo di mela non pastorizzato. In rari casi si manifesta anche tramite contatto con gli animali e le loro feci. Di solito l’EHEC provoca crampi addominali e febbre, seguiti da coliche forti e diarrea.

Batteri alimentari utili

Tuttavia, esistono anche dei tipi di batteri inoffensivi. Alcuni sono utili nei processi di produzione tecnico-alimentare. Come ad esempio la lievitazione dei prodotti da forno, il caglio o la fermentazione alcolica che favoriscono la trasformazione dell’alimento. Altri che sono alleati dell’organismo in quanto aiutano la flora batterica intestinale, come i probiotici.

Come evitare le contaminazioni in cucina

Fonte foto: https://pixabay.com/it/carne-tritato-preparazione-crudo-3953226/

La regola d’oro è lavarsi le mani prima di maneggiare qualsiasi alimento. I batteri arrivano in cucina specialmente dai cibi crudi, dagli animali domestici e dalle persone con malattie infettive. E poi altre accortezze:

No alle contaminazioni crociate

Evitare di riporre uno accanto all’altro determinati alimenti, soprattutto con quelli crudi. I microrganismi presenti all’interno si possono trasmettere con il contatto. Mettere sempre i cibi nei contenitori e lavare bene quelli che sono entrati in contatto con i crudi.

Attenzione al pollame, la carne e il pesce, sono gli alimenti più a rischio

E’ sempre meglio scongelare gli alimenti in frigorifero per evitare la propagazione dei batteri e possibilmente cucinarli subito dopo. Non lavare il pollame perché i germi si diffondono facilmente, o comunque, ripulire bene tutte le superfici con cui è stato in contatto. Cuocere bene le carni, la temperatura ideale sarebbe di almeno 70°C per due minuti. Per quanto riguarda le uova, queste andrebbero conservate crude in frigorifero per ridurre l’eventuale rischio di salmonella. Inoltre, non mangiarle crude ed evitare quelle con il guscio molto sporco.

Gli avanzi del frigo sarebbero da consumare entro due o tre giorni.

Fonte foto: https://pixabay.com/it/batteri-malattia-escherichia-coli-62993/, https://pixabay.com/it/carne-tritato-preparazione-crudo-3953226/

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ultimo aggiornamento: 19-02-2019

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