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Quando un alimento o un prodotto è davvero cancerogeno? Tutta la verità su borotalco, olio di palma e carbone vegetale.
Ciò che mangiamo e l’ambiente circostante sono i principali fattori che possono portare a forme tumorali. L’inquinamento atmosferico, le acque contaminate da sostanze tossiche e i laboriosi processi subiti dagli alimenti possono infatti sviluppare un effetto cancerogeno.
Molti studi dimostrano che chi segue un’alimentazione ad alto contenuto calorico ricca di grassi animali, carni rosse e insaccati è maggiormente a rischio. Pare, invece, che chi segue una dieta ricca di fibre mangiando tanta frutta e verdura abbia minore possibilità di sviluppare forme tumorali. Tuttavia, nulla è da prendere come legge.
Ci sono, infatti, alimenti dei quali si discute molto sul loro possibile effetto cancerogeno. Nel mirino troviamo le carni rosse e l’olio di palma, ma anche prodotti come il borotalco e il carbone vegetale sono stati messi in discussione. Vediamo, dunque, di quali prodotti fidarsi e da quali tenersi alla larga.
Il borotalco è cancerogeno?
Secondo la IARC , l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, il talco è un possibile cancerogeno unicamente sulla base di un sospetto legame con il tumore alle ovaie. Pare, infatti, che ci siano casi di talco contenente amianto. Questo è quanto emerso negli ultimi anni dalla class action intentata da 22 donne contro la casa farmaceutica Johnson&Johnson.
Nel 2016 il tribunale di St.Louis, nel Missouri, ha stabilito un maxi indennizzo in seguito all’accuso verso la casa farmaceutica di aver omesso di comunicare ai clienti la presenza di amianto nel talco. Tuttavia, la J&J ha annunciato di fare ricorso.
L’olio di palma è cancerogeno?
Negli ultimi anni si è parlato molto della possibilità che quest’olio sia cancerogeno. Di conseguenza molte industrie alimentari ne hanno drasticamente ridotto l’utilizzo. Per fare chiarezza sull’argomento è stato pubblicato uno studio pubblicato nel 2016 dall’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, che segnala che a temperature superiori ai 200 °C si sviluppano sostanze che, ad alte concentrazioni, sono genotossiche, ovvero possono mutare il patrimonio genetico delle cellule.
Solo in questo caso, dunque, si può inserire l’olio di palma nella categoria dei cibi cancerogeni. L’EFSA ha dunque fissato che la soglia tollerabile e sicura per l’uomo è di 2 microgrammi per chilo al giorno.
Tuttavia, questo non è bandito dal commercio perché è difficile raggiungere certi livelli con il consumo alimentare.
Carbone vegetale: cancerogeno o no?
Una delle ultime tendenza alimentari per “mantenersi in forma” è il pane nero al carbone attivo. Il Ministero della Salute ne ha però vietata la messa in commercio.
Non è però vietato l’utilizzo del carbone vegetale, che può infatti essere aggiunto ai prodotti da panetteria, ma solo come colorante (E153).
Fonte foto: https://pixabay.com/it/olio-di-palma-palma-olio-frutta-3800603/
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