afasia
Sommario articolo
Quando si parla di afasia, il significato è quello di un’impossibilità di esprimersi attraverso la parola o di comprendere ciò che viene scritto o detto da altri. Si tratta quindi di un disturbo che riguarda i processi di elaborazione linguistica e che rende impossibile comunicare con gli altri. In genere, questo disturbo è di tipo acquisito, in quanto arriva solo dopo che si è imparato a comunicare, rappresentando quindi un’importante perdita per chi si trova a viverlo.
In genere, l’afasia può dipendere da danni al sistema nervoso provocati da traumi cranici, ictus, encefaliti, crisi epilettiche ed episodi ricorrenti di emicrania con aura. Anche i tumori cerebrali e le malattie degenerative possono essere alla base dell’insorgere di questa malattia.
Tra i sintomi più comuni ci sono il linguaggio ripetitivo, la difficoltà nel leggere, impossibilità nel trovare la parola giusta, la sostituzione di un parola con l’altra. Quando questi sintomi si presentano, è il caso di rivolgersi subito ad un medico. In caso di dubbi, esistono degli esami specifici che si possono effettuare: uno tra questi è il test di Aachen che mira a capire di quale disturbo si soffre esattamente. Esistono poi altri tipi di test che vanno scelti ed eseguiti in base ai sintomi riscontrati. L’insorgere di questa patologia può avvenire improvvisamente o in maniera graduale.
In base all’area colpita del cervello si distinguono vari tipi di questo disturbo: l’afasia di Broca, detta anche afasia espressiva (o afasia motoria) è quella che porta all’incapacità parziale o totale di parlare o scrivere mentre è possibile continuare a leggere e a capire ciò che si sente. Questo tipo di afasia è probabilmente legata ad un danno presente nell’area frontale del cervello. Al contrario, l’afasia di Wernicke, chiamata anche recettiva è contraddistinta dall’incapacità di comprendere il linguaggio scritto e parlato. Mentre si resta in grado di esprimersi seppur con alcuni errori.
Oltre a questi due tipi, esiste anche l’afasia globale, che va a compromettere la comprensione, l’elaborazione e la produzione della parola. È sicuramente la forma di afasia più grave ed è dovuto ad ampie lesioni alla parte sinistra del cervello.
Non bisogna confondere l’afasia con la disartria. I pazienti che soffrono della prima potrebbero di conseguenza soffrire anche della seconda, ma sono due patologie differenti. La disartria è una patologia che colpisce i muscoli, quindi i pazienti che ne soffrono non riescono ad articolare le parole, ma comprendono perfettamente ciò che vorrebbero dire e ciò che gli viene detto.
L’afasia è trattabile e può essere curata in base all’entità del problema. In tal senso è molto utile la logopedia, unico vero aiuto contro questa patologia. L’utilizzo di terapisti del linguaggio consente di migliorare il linguaggio e aiuta a potenziare le capacità di comunicazione personali.
Ogni iter è personale e strettamente legato al problema specifico. È una terapia che può durare anche diversi anni, in base alla gravità della situazione. Tuttavia, un recupero totale della capacità di comunicare è molto raro a meno che non sia estremamente lieve e appena accennato.
Per questo motivo è fondamentale per i pazienti il supporto dei famigliari, che devono essere coinvolti nella terapia per imparare a comunicare al meglio con il soggetto afasico. Molto spesso, il paziente afasico utilizza i gesti per cercare di farsi comprendere e questi devono essere interpretati. Oltre a questo possono essere anche utilizzare frasi brevi, immagini o simboli.
Questa patologia ha colpito anche l’attore Bruce Willis, che il 30 marzo 2022 ha annunciato il suo ritiro dalle scene proprio per questo motivo. L’attore 67enne, come rivelano i suoi famigliari, ha perso completamente l’uso della parola e ha difficoltà a comprendere ciò che gli viene detto.
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