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Che cos’è l’ipotiroidismo subclinico? Disfunzione della tiroide quasi sempre asintomatica, può evolvere in ipotiroidismo conclamato.
Disfunzione della tiroide, l’ipotiroidismo subclinico potrebbe essere scoperto casualmente, con semplici controlli di routine. Considerando che potrebbe trattarsi di una problematica transitoria, non tutti i medici sono d’accordo sul trattamento. Vediamo quali sono le cause, i sintomi e la terapia.
Ipotiroidismo subclinico: i sintomi
L’ipotiroidismo subclinico si verifica nel momento in cui nel sangue c’è un aumento di TSH (ormone tireotropo o tireostimolante) con valori normali di tiroxina (T4) e triiodiotironina (T3). Generalmente, questa è la forma di ipotiroidismo più frequente, anche se molte persone lo scoprono in modo del tutto casuale. Questa variante della malattia, visto che i sintomi sono scarsi o assenti, si scopre facendo dei controlli di routine oppure facendo uno screening specifico.
Nella maggior parte dei casi, a causare l’ipotiroidismo subclinico è la tiroidite di Hashimoto o la malattia di Basedow-Graves. Più raramente, invece, il fattore scatenante è uno tra: pregressa flogosi acuta, carenza iodica, terapia con iodio radioattivo, tiroidectomia, alcuni farmaci e radioterapia esterna della testa e del collo. E’ bene sottolineare che questa problematica può presentarsi anche per cause non identificabili.
Solitamente, l’ipotiroidismo subclinico si manifesta soprattutto nelle persone che soffrono di: sindrome di down, donne nel periodo post partum o in menopausa, anziani, scompenso cardiaco, diabete mellito tipo 1 e pazienti con familiarità per tireopatie o malattie autoimmuni. Anche se inizialmente asintomatica, quando viene trascurata può progredire fino all’ipotiroidismo conclamato. A questo punto, si possono accusare: debolezza muscolare, astenia, sonnolenza diurna, intolleranza al freddo, difficoltà nel concentrarsi, raucedine, pelle secca e ruvida, edema palpebrale, perdita della memoria e stitichezza.
Ipotiroidismo subclinico: la terapia
L’ipotiroidismo subclinico presenta valori che possono essere identificati in lievi (TSH 4,5-9,9 mU/l) e gravi (TSH ≥10 mU/l). Affinché la malattia sia conclamata, però, il medico deve prendere in considerazione l’età del paziente e altri fattori, come la presenza di sintomi e i segni di ipofunzione lieve della ghiandola tiroidea. Per diagnosticare la malattia, sono necessari gli esami del sangue, che si ripeteranno dopo un dato intervallo di tempo, e degli esami della tiroide, come un’ecografia tiroidea.
Per quanto riguarda la terapia dell’ipotiroidismo latente, questa prevede la somministrazione di farmaci a base di ormone tiroideo a basse dosi e un monitoraggio continuo del paziente da parte del medico. E’ bene sottolineare, però, che non tutti gli specialisti sono d’accordo nel trattamento della disfunzione.
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