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La leucemia mielomonocitica cronica è una delle forme di leucemia più comuni. Scopriamo come riconoscerla attraverso i sintomi e quali sono le cure.
Quando si parla di leucemia mielomonocitica cronica si intende una malattia del sangue che comporta l’aumento di un gruppo specifico di globuli bianchi che sono i monociti. Si tratta di una patologia che si trova a metà strada tra le neoplasie mieloproliferative croniche e le sindromi mielodisplastiche.
La sua gravità viene solitamente stabilita in base alla stima dei sintomi e di alcuni valori del sangue.
Solitamente di predominanza maschile, si stima che sia una malattia che si presenta solitamente intorno ai 70 anni di età.
Leucemia mielomonocitica cronica: i sintomi da riconoscere
La leucemia lmmc pur rientrando tra le forme più comuni di questo tipo di leucemie, rappresenta una forma comunque rara e che, come già accennato, si presenta solitamente in età adulta.
I primi sintomi che possono costituire un campanello d’allarme sono piuttosto comuni ma se visti insieme possono costituire un primo indizio in grado di destare sospetti sulla presenza della malattia. Tra quelli da prendere sicuramente in considerazione ci sono:
– Stanchezza
– Perdita di peso
– Febbre
– Sudorazioni notturne
– Dolore alle ossa
– Pesantezza al livello dell’addome
Nella maggior parte dei casi, proprio per via della “semplicità” dei sintomi spesso accumunati a tanti altri problemi, questa forma di leucemia viene scoperta per caso e/o in seguito ad altri controlli di routine o durante gli esami del sangue di routine. A questi, si vanno poi ad aggiungere lo striscio di sangue periferico, il prelievo di midollo osseo e altri esami come ecografie, radiografie, etc…
Per quanto riguarda le cause, invece, al momento non si conoscono ancora con certezza, sebbene sia sempre consigliato non esporsi a fonti radioattive, considerate deleterie per qualsiasi patologia di questo tipo.
Come si cura questo tipo di leucemia
Per la leucemia muelomonocitica cronica, l’aspettativa di vita è decisamente aumentata negli ultimi anni ed in particolare grazie all’arrivo di nuovi farmaci più potenti. Si stima infatti che se fino a poco tempo fa, il tasso di mortalità fosse stimato entro i due anni dall’inizio della malattia. Oggi, ad esempio, oltre il 90% delle persone arriva ben oltre ai 5 anni dalla diagnosi. E tutto in un quadro che va migliorando in modo abbastanza veloce.
Ovviamente, per una prognosi adeguata molto dipende anche dalla gravità e dallo stato di avanzamento che la malattia ha nel momento in cui viene scoperta. E ciò si può evincere solitamente da tutta una serie di esami fatti al momento. Andando invece alle possibili cure, per la leucemia mielomonocitica cronica, la terapia ad oggi considerata più risolutiva è quella che prevede il trapianto allogenico di cellule staminali da un donatore sano. Si tratta, però, di un rimedio non adatto a tutti e per il quale è necessario avere determinati requisiti che vengono stabiliti dai medici.
In alternativa ci sono nuovi farmaci sempre più in grado di aiutare a rallentare il decorso della malattia. A questi si aggiungono anche delle terapie sperimentali che vanno concordate insieme all’ematologo in quanto devono essere scelte in base al livello in cui si trova la malattia e ad altre caratteristiche specifiche.
Complicanze causate dalla malattia
Questa particolare forma di leucemia tende a debilitare il sistema immunitario.
Per questo motivo può capitare (come avvenuto a Silvio Berlusconi) di andare incontro a complicanze come le infezioni tra cui quelle polmonari. Per questo motivo, durante le cure è molto importante tenere sotto controllo ogni aspetto e cercare di mantenere al meglio il sistema immunitario.
In questo modo si eviteranno aggravamenti o complicazioni della malattia.
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