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Quando l’organismo non dispone di una quantità di liquidi sufficiente al suo corretto funzionamento, si parla di disidratazione: scopriamo perché è una condizione molto pericolosa.
Il nostro organismo, per funzionare nel modo corretto, ha bisogno di molta acqua.
Per capire quanta dobbiamo assumerne quotidianamente, dovremmo prendere in considerazione vari fattori come la temperatura esterna, l’attività fisica praticata e l’alimentazione. Mediamente, comunque, un adulto dovrebbe bere almeno 2 litri d’acqua al giorno.
Cosa succede quando non si assumono liquidi sufficienti? L’organismo funziona grazie ad un delicato equilibrio di sali minerali e di zuccheri. Qualora non introduciamo la giusta quantità di acqua, questo equilibrio viene alterato e il corpo reagisce trovandosi in difficoltà con i processi metabolici. In questo caso, si parla di disidratazione, un fenomeno molto pericoloso e che è importante riconoscere fin dai primi sintomi al fine di porvi subito rimedio.
Le cause della disidratazione
Fondamentalmente, l’organismo va in disidratazione quando non viene reintegrata la quantità di liquidi persa nel corso della giornata. Il problema può derivare da uno scarso apporto di acqua, oppure da una condizione che provoca una maggiore perdita di liquidi.
Tra le cause più comuni della disidratazione ci sono il vomito, la diarrea, la febbre, la sudorazione eccessiva, l’aumento della minzione o l’eccessivo sudore. Oltre a queste patologie, la disidratazione può essere causata da fattori quali un’eccessiva attività sportiva o l’improvviso innalzamento delle temperature.
Disidratazione: i sintomi più comuni
Ma andiamo adesso ai segni più evidenti che indicano un problema di disidratazione.
In un adulto in salute, la sete è il sintomo di disidratazione lieve. Ci sono però soggetti che non avvertono la sensazione di sete, come i neonati, i bambini molto piccoli e gli anziani.
Tra gli altri sintomi, ricordiamo: bocca secca, sonnolenza, pelle secca, mal di testa, vertigini, scarsità o assenza di urina, scarsità o assenza di lacrimazione. Se l’urina è di color giallo scuro e la sua quantità è minore del solito, è probabile che il corpo stia affrontando una moderata disidratazione.
Nei casi più gravi, si possono manifestare problemi quali pelle priva di elasticità, pressione bassa, battito cardiaco accelerato, respirazione affannosa, confusione, occhi infossati, sudorazione assente, perdita di conoscenza.
Disidratazione nei bambini
Nei più piccoli, la disidratazione è molto pericolosa, perché la situazione può degenerare molto più velocemente. Tra i sintomi ai quali prestare attenzione, ci sono: pianto senza lacrime, bocca secca, sonnolenza, manine e piedini freddi, pannolini non bagnati per più di tre ore, fontanella infossata.
In loto presenza è molto importante contattare il proprio medico o portare il bambino al pronto soccorso. Ciò valeanche in presenza di vomito e diarrea.
Come si cura la disidratazione
L’unico modo per curare la disidratazione consiste nel reintegrare i liquidi persi. Se la situazione è lieve o moderata, è sufficiente iniziare ad assumere acqua in quantità limitate, per evitare di scatenare (o peggiorare) il vomito. In alcuni casi possono essere utili delle soluzioni reidratanti vendute in farmacia, soprattutto per i neonati e per i bambini.
Se la disidratazione è invece grave, è consigliabile recarsi in ospedale e sottoporre la propria situazione al personale medico. Probabilmente gli operatori ricorreranno ad un’idratazione endovenosa, più rapida e più facilmente assimilabile dall’organismo.
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