Cos’è il verme solitario? Scopriamo come avviene la trasmissione, quali sono i sintomi caratteristici e le cure possibili.

Quando si parla di verme solitario in genere ci si riferisce a dei parassiti dell’uomo, in particolare alla tenia (Taenia). La tenia è, infatti, uno dei parassiti più frequenti che ritroviamo nell’uomo e che può essere trasmessa attraverso il consumo di carni crude o poco cotte. Vediamo come avviene la trasmissione di questi parassiti, quali sintomi ci aiutano a identificarli e quali sono i trattamenti per risolvere l’infestazione.

Verme solitario: come si prende

La tenia fa parte dei parassiti intestinali, si tratta di un verme piatto di cui si riconoscono diverse specie, le più diffuse nell’uomo sono Taenia solium, saginata e asiatica. La trasmissione avviene principalmente attraverso gli alimenti e in particolare attraverso il consumo di carne cruda o poco cotta. In base al parassita la trasmissione può avvenire tramite carni di bovino (Taenia saginata) o di maiale (Taenia solium). Altri modi in cui si può entrare in contatto con il parassito sono il consumo di alimenti o acqua contaminati o il contatto diretto con persone con l’infestazione.

nausea
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Riassumiamo in maniera semplice il ciclo vitale di questo parassita:

  • le uova vengono liberate attraverso le feci e resistono nell’ambiente, aderendo all’erba;
  • un bovino o un suino (ospite intermedio) le ingerisce e le uova si sviluppano in larve (chiamate cisticerchi) che vanno ad annidarsi nei muscoli;
  • il consumo di carne cruda o poco cotta da parte dell’uomo consente la trasmissione. Le larve a questo punto si trasformano in vermi adulti, poiché hanno raggiunto l’ospite definitivo.

Verme solitario: sintomi, diagnosi e rimedi

I sintomi si manifestano solo dopo alcuni mesi e possono includere un aumento dell’appetito, dolori all’addome, ma anche stitichezza, diarrea, nausea, vomito e perdita di peso. Per diagnosticare correttamente la presenza del parassita si ricorre all’esame delle feci, la ricerca del verme solitario nelle feci prevede infatti di rinvenire la presenza di uova o anche di segmenti del parassita (le proglottidi). Dopo la diagnosi si ricorre al trattamento con farmaci specifici tra cui ricordiamo la niclosamide e il mebendazolo.

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ultimo aggiornamento: 01-04-2022


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