Benessere

Verga d’oro: le proprietà e gli usi della Solidago virga-aurea

A cosa serve la verga d’oro? Rimedio naturale utilizzato principalmente per le affezioni delle vie urinarie, vanta tante altre proprietà.

Rimedio naturale conosciuto fin dalla notte dei tempi, la verga d’oro viene utilizzata principalmente per combattere le problematiche che investono l’apparato urinario. Questa pianta, di cui si utilizzano le sommità fiorite, apporta tanti altri benefici: scopriamoli insieme alle controindicazioni da tenere a mente.

Verga d’oro: le proprietà

Con il nome tecnico Solidago virga-aurea, è comunemente chiamata verga d’oro. Si tratta di una pianta officinale erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Compositae o delle Asteraceae. Le sue sommità fiorite sono ricche di olio essenziale, flavonoidi, saponine triterpeniche, acidi fenolici e tannini. Considerato un rimedio naturale prezioso, vanta proprietà che vale la pena sottolineare: diuretica, depurativa, astringente, antisettica, cicatrizzante, antilitiasica e spasmolitica.

Pertanto, la verga d’oro è consigliata per combattere diverse problematiche: dalle infezioni dell’apparato urinario (renella, calcoli, cistite, etc) alla ritenzione idrica, passando per la cellulite, la gotta, l’iperuricemia, le stomatiti e le infiammazioni della gola. Non solo, è un potente alleato dei capelli e della pelle, specialmente quando la cute risulta arrossata. Per quel che riguarda gli usi, questo rimedio naturale può essere acquistato sotto forma di infuso, decotto, tintura madre e olio essenziale. E’ possibile trovare anche integratori in compresse che lo contengono come ingrediente.

Verga d’oro: le controindicazioni

Preparare una tisana con verga d’oro è semplicissimo: non dovete fare altro che mettere in infusione 3-5 grammi di erba in 150 ml di acqua bollente per 15 minuti. Se ne possono bere tra le due e le quattro tazze al giorno, per un massimo di due settimane. L’infuso può essere impiegato anche per lavande intime e a mo’ di collutorio. Per la dose della tintura e delle compresse, seguite le indicazioni dell’erborista o del farmacista di fiducia.

Sul versante delle controindicazioni, la sua assunzione è sconsigliata in caso di allergia alle Asteraceae. Allo stesso modo, se ne devono tenere alla larga coloro che assumono farmaci diuretici, le donne in gravidanza e allattamento, e in caso di edema e malattie renali croniche.

Fabrizia Volponi

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