Cosa succede al nostro organismo se mangiamo quotidianamente zucchero, latte e derivati come latte vaccino, mozzarella, formaggi, farine bianche raffinate e sale? Sono quegli alimenti che spesso in rete vengono chiamati veleni bianchi… ma è giusto chiamarli “veleni”?

Noi siamo attualmente nella generazione abituata a mangiare quotidianamente almeno uno di questi quattro alimenti, in barba all’idea di moderazione che, detta fuori dai denti, è sempre una ottima idea per mantenersi in forma! Ma parlando di questi quattro alimenti qual è la soglia della moderazione, e quando, esattamente, smettono di essere alimenti e cominciano a diventare veleni?

Cerchiamo di dare uno sguardo a ognuno e proviamo a capirci qualcosa.

veleni bianchi

Il primo di questi è lo zucchero

lo troviamo ovunque: è inutile stare a pensare di non usare più lo zucchero nel caffè, quindi berlo amaro o usare lo zucchero di canna. Lo zucchero fa male, e lo troviamo dappertutto. Per esempio nei dolci, nel dessert: chi di noi non ama mangiarsi una fetta di torta magari davanti a un buon film?

Lo zucchero è entrato nella nostra cultura in modo molto invasivo: fra quelli che molti chiamano “veleni bianchi” è forse il più diffuso.

Lo zucchero e gli alimenti zuccherati in generale tendono ad alzare la glicemia all’interno del nostro organismo. Hanno un impatto su delicati equilibri ormonali e sul nostro metabolismo in senso di rallentamento. Normalmente consideriamo lo zucchero come energia pronta, ma la sua assunzione massiccia genera un ottovolante glicemico. Prima alza la glicemia, il che ci porta a un aumento dell’insulina, e di conseguenza a una diminuzione della glicemia del sangue.

Questo scompenso glicemico continuo può risultare in una maggiore rischio, in coloro che sono abituati ad abusare di zucchero, di obesità, diabete e malattie cardiovascolari.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il consumo quotidiano di zucchero da parte di un individuo adulto dovrebbe ridursi a 25 grammi perché possano notarsi dei benefici sulla salute. Parliamo però di assunzione complessiva, quindi bisognerà prestare attenzione alla composizione degli alimenti che mettiamo sul nostro piatto!

C’è qualcos’altro che possiamo fare: inibire gli effetti negativi dello zucchero. Per esempio, possiamo vanificarli mangiando tanta, tanta ma tanta vitamina C. Fragole, arance, limoni i kiwi, contengono molta vitamina C e contrastano la crescita intestinale della candida.

Il secondo gruppo alimentare che tendiamo a inserire quotidianamente è il latte vaccino e i derivati.

Questi contengono Lattosio, è uno zucchero contenuto nel latte a cui il 75% della popolazione è intollerante. Possiamo prenderlo senza lattosio, ma vi troveremo la caseina, che è una delle proteine che troviamo nel latte, e provoca un aumento del muco a livello intestinale.

Questo si ripercuote sia a livello polmonare che a livello di pelle, e ci predispone a una infiammazione cronica sistemica con conseguente aumento delle allergie e varie problematiche, anche autoimmuni.

Chiaramente, gli effetti negativi del latte e dei suoi derivati sull’organismo si massimizzano solo nel caso delle persone conclamatamente intolleranti!

Secondo l’Istituto superiore di Sanità, il latte e i suoi derivati sono considerati alimenti cardine della dieta mediterranea, e ne consiglia l’assunzione per una dieta bilanciata a tutte le età.

Riconosce però che per alcune popolazioni che nella loro storia genetica non hanno sviluppato una permanenza della lattasi, l’enzima che ci permette di digerire il latte, il loro consumo può essere associato ad alcuni problemi. Disturbi del metabolismo del lattosio, ad esempio, o connessi al potere allergenico di alcune proteine in esso presenti.

Vale sempre la pena di considerare che il latte è un alimento grasso e ricco di zuccheri: per questo è sempre opportuno limitarne l’assunzione!

Per contrastare gli effetti negativi del latte e dei suoi derivati, soprattutto sull’intestino, possiamo prediligere l’assunzione di fibre! Molta verdura cruda.

Poi c’è il terzo dei cosiddetti “veleni bianchi”: la farina raffinata.

La troviamo nella preparazione della pasta, nei prodotti da forno come il pane e la pizza, e in molto molto altro.

La farina 00 nel suo processo di raffinazione elimina fibre e gran parte delle sue vitamine e sali minerali, riduce proteine e lipidi. Quello che massimizza, in compenso, è il contenuto di carboidrati: energia a lento rilascio che il nostro metabolismo riesce a distribuire nell’arco di un lungo periodo invece di “bruciarla” subito come quella derivante dagli zuccheri!

Il problema è che, quando vengono metabolizzati, anche i carboidrati si trasformano in zuccheri: aumentano la glicemia e ci riportano su quell’ottovolante di cui abbiamo scritto poco fa.

La farina raffinata, se introdotta quotidianamente nel nostro organismo, tende insomma a creare infiammazione e dismetabolismo: il metabolismo tende a rallentare.

Quel che i nutrizionisti consigliano è di aggiungere fibre: assumere molta verdura, molta frutta. Ma soprattutto bilanciare l’assunzione di farina raffinata con cereali in chicchi, integri. Tendenzialmente, infine, è molto meglio evitare di mangiare ogni giorno farine raffinate, prediligendo prodotti a base di farine integrali!

veleni bianchi

Infine, l’ultimo dei “veleni bianchi”: il sale!

Parlando del sale, cominciamo col citare quel che il Ministero della Salute ha da dire su di esso. Il sale, infatti, contiene il sodio che è un minerale essenziale per il funzionamento dell’organismo. Tuttavia, il sodio è naturalmente presente in quantità sufficiente negli alimenti che assumiamo, e non c’è altra ragione per aggiungerne alle nostre pietanze se non quella di aumentarne il sapore!

La contropartita di questa esplosione di gusto è un maggiore rischio di ipertensione arteriosa, di alcune malattie cardiache e renali. Per questo, l’assunzione quotidiana di sale per una persona adulta non dovrebbe mai superare i 5 grammi.

Se abbiamo assunto troppo sale, il consiglio è di controbilanciare assumendo grandi quantità di acqua, per diluire la presenza del sale nel sangue.

Insomma, è sempre l’eccesso a trasformare normali alimenti in “veleni bianchi”

Quello che è importante considerare, è che noi quotidianamente assumiamo almeno uno di questi alimenti, se non tutti e quattro. Pensiamo di non fare danno, perché quel che ci fa sentire al sicuro è il fatto di non assumerle in grande quantità, e pensiamo basti questo per avere un’alimentazione corretta!

Di base, questo è corretto, ma assumere quantità eccessive accelera un processo che, in realtà, abbiamo innescato con un’assunzione continuata!

Certo, non sentirti in colpa se la domenica esci con gli amici a mangiare la pizza: il problema non è l’eccezione, lo strappo alla regola! Il problema è la regolarità di abitudini che, alla lunga, diventano nocive!

Tornare in forma è una questione di equilibrio: un bilanciamento fra corretta alimentazione e allenamento fisico è la migliore strada per far ripartire il metabolismo!

Scopri come riuscirci in 21 giorni, nel nuovo video corso Omnama: ora finalmente disponibile

Riproduzione riservata © 2024 - NB

ultimo aggiornamento: 16-09-2021


5 alimenti poco calorici da inserire nella dieta

Patate dolci: le proprietà che le rendono particolarmente preziose