Benessere
Vaiolo delle scimmie: cos’è, sintomi e quanto dura il periodo di incubazione
Sommario articolo
Il vaiolo delle scimmie è una malattia che riguarda gli animali selvatici e si trasmette all’uomo in modo accidentale: sintomi e cura.
Malattia tipica degli animali selvatici, il vaiolo delle scimmie può contagiare anche gli uomini in modo del tutto accidentale. Generalmente, la maggior parte dei pazienti che contraggono la malattia hanno soggiornato nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale. Vediamo quali sono i sintomi e la cura.
Vaiolo delle scimmie: sintomi
In gergo medico definita zoonosi silvestre, ovvero malattia riguardante gli animali selvatici, il vaiolo delle scimmie si trasmette agli esseri umani in modo accidentale. La maggior parte dei pazienti che risultano positivi alla patologia hanno soggiornato nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale. Si trasmette tramite l’esposizione alle goccioline oppure dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati.
Tra gli esseri umani, il vaiolo delle scimmie non è molto contagioso e i sintomi spariscono da soli nel giro di 14/21 giorni. Il periodo di incubazione è compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare anche da 5 a 21 giorni. Tra i disturbi tipici della malattia ci sono: febbre, dolori muscolari, mal di testa ed eruzioni cutanee. Queste ultime possono essere particolarmente dolorose e pruriginose.
Dopo aver visto cos’è il vaiolo delle scimmie, chiariamo che la patologia non è molto diffusa in Italia. Nonostante tutto, un caso apparso nell’Ospedale Spallanzani di Roma nel mese di maggio 2022 ha riacceso i riflettori su una possibile diffusione dell’infezione sul suolo nostrano.
Vaiolo delle scimmie: come si cura?
Per quel che riguarda vaiolo delle scimmie e mortalità, il tasso varia tra l’1% per il virus contratto nell’Africa occidentale e il 10% per il ceppo del Congo. In ogni caso, è pericoloso contrarre la malattia in gravidanza perché può portare a diverse complicazioni. In merito alla cura, il virologo Matteo Bassetti ha dichiarato: “Non c’è una cura specifica per il vaiolo, in genere queste forme si autolimitano, hanno una durata e poi si risolvono. I rischi sono quelli di un’infezione intra-umana, ovvero che ci possa essere trasmissione a più persone se esce da questi cluster che abbiamo avuto soprattutto tra persone omosessuali, e può diventare un problema“.