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La sindrome di Savant rientra tra i disturbi congnitivi ancora poco conosciuti e non ben classificati. Scopriamne di più e vediamo quali sono i collegamenti con l’autismo.
Spesso associata all’autismo, la sindrome di Savant rappresenta una sorta di genialità spiccata in campi specifici. Scoperta dal medico John Langdon Down (colui che defininì anche la sindrome di Down) fu inizialmente collegata all’autismo, assumendo una definizione tutta sua solo di recente.
Sebbene le cause che portano ad avere questa sindrome siano ancora sconosciute, negli anni si è visto che questa è particolarmente presente in concomitanza di autismo o di lesioni cerebrali.
Legami tra Savant e autismo
Secondo la medicina, sindrome di Savant e autismo vanno spesso a braccetto.
E questo sebbene non sia sempre necessariamente così.
Possono infatti esserci persone autistiche che non hanno la sindrome e persone che la presentano pur non essendo autistiche. Ciò nonostante, sindrome di Savant e il legame con autismo sono sempre presi in considerazione. Sopratutto perché nella maggior parte dei casi esiste una sorta di connessione tra la sindrome di Savant e l’Asperger che rientra proprio tra le varie forme di autismo.
Per fare un esempio pratico, è possibile che una persona affetta da autismo non sia in grado di socializzare ma si riveli un vero prodigio in campo musicale.
Sindrome di Savant: i sintomi da riconoscere
In genere, chi ha la sindrome di Savant ha dei danni all’emisfero cerebrale sinistro e dimostra doti in campo artistico, musicale o matematico. Una delle teorie mediche a riguardo è che in presenza di danni o problemi nell’emisfero sinistro, il cervello bilanci il tutto sfruttando di più quello destro.
Nel corso della storia, infatti, ci sono stati diversi casi di persone che hanno sviluppato questa sindrome in età adulta e dopo incidenti che hanno causato proprio dei danni all’emisfero sinistro.
Andando più nello specifico, tra le qualità di chi ha questa sindrome ci sono una spiccata memoria, capacità di calcolo, abilità in campo artistico, doti musicali e, in alcuni casi, abilità linguistiche.
La sindrome di Savant, come disabilità, deve quindi essere ancora compresa del tutto. Al momento, infatti, sono più le domande senza risposta che le nozioni che si hanno a riguardo. Cosa che in campo medico rende da sempre questa sindrome particolarmente affascinante tanto che è idea comune quella che si potrà dire di aver capito davvero come funziona il cervello solo quando si saprà come funziona esattamente la sindrome di Savant.
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