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Avere la sideremia bassa può portare a conseguenze anche importanti e che è bene conoscere. Ecco, quindi, tutto quel che c’è da sapere a riguardo.
Quando si parla di sideremia bassa si intende una scarsa concentrazione di ferro nel sangue.
Questo si rivela indispensabile per la produzione di globuli rossi e per il corretto funzionamento dell’emoglobina che è la proteina che lega l’ossigeno ai globuli rossi per poi rilasciare ossigeno in tutto l’organismo. Avere dei valori della sideremia bassa è quindi un problema che non andrebbe mai sottovalutato e che è bene prendere in considerazione al fine di riportare i valori il prima possibile nella norma.
Sideremia bassa: i sintomi da riconoscere
Quando si soffre di sideremia bassa le conseguenze possono essere da lievi a più pesanti.
Anche i sintomi sono spesso difficili da identificare in quanto alcuni di essi sono spesso indice di altri problemi. Tra i più comuni e degni di nota, ricordiamo:
– Emicrania
– Vertigini
– Mancanza di fiato
– Stanchezza
– Sonnolenza
– Dolori alle gambe
– Dolore al petto
– Palpitazioni
– Perdita di capelli
– Emoglobina bassa
– Unghie fragili
– Piaghe alla bocca
– Lingua che brucia
– Pallore
In caso di sintomi simili, specie se se ne hanno diversi, è possibile controllare il ferro basso e i valori attraverso l’esame del sangue. Procedura che viene solitamente consigliata dal medico curante.
Sideremia bassa: le cause da riconoscere
Se la sideremia non ha valori normali e risulta bassa, spesso può essere utile indagare sulle cause.
Anche in questo caso ce ne sono diverse che possono essere ricondotte ad altri problemi.
Tra le più importanti ci sono quelle legate ad una scorretta nutrizione, ad un cattivo assorbimento dato da patologie come la celiachia o il morbo di Chron e dall’ulcera. È inoltre importante sapere che anche chi è allergico al nichel può avere dei valori del ferro molto bassi e che andrebbero quindi indagati.
Quanto alla soluzione, solitamente in base al grado di anemia da carenza di ferro, sarà il medico a valutare se integrare lo stesso con la sola alimentazione e con i cibi che lo contengono maggiormente o se somministrare integratori in pillole o per via endovenosa. Trattandosi di un problema che vale la pena affrontare il prima possibile, il consiglio è quello di chiedere subito un parere in presenza di sintomi.
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ultimo aggiornamento: 07-07-2022