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La sclerosi multipla è una malattia cronica che colpisce il sistema nervoso centrale. Scopriamo da cosa è causata e come agire quando si scopre di averla.
Quando si parla di sclerosi multipla si ha davanti una malattia del sistema nervoso centrale molto complessa. I sintomi sono infatti tanti e vari e possono presentarsi sia in forma lieve che pesante.
In ogni caso si tratta di una malattia neurodegenerativa che in alcuni casi può essere invalidante e che porta al deterioramento della melina (sostanza grassa che protegge le fibre nervose), motivo per cui viene chiamata anche malattia demielinizzante.
Sclerosi multipla: significato e definizione della malattia
Iniziamo con il dire che quando si parla di scleorsi si intende l’indurimento di un organo o di una sua parte, causato a sua volta dall’aumento di tessuto cicatrizzante e dalla riduzione di quello parenchimale.
Nel caso specifico della malattia, il termine multipla è dovuto al fatto che le aree in cui avviene tutto ciò sono diverse.
In sostanza, quindi, chi soffre di questa malattia ha diverse zone in cui la mielina invece di produrre componente tissutale produce tessuto cicatriziale.
Questa malattia, descritta per la prima volta nel 1868 dal patologo e neurologo francese Jean-Martin Charcot, rientra tra le autoimmuni delle quali è anche la più comune.
Come già accennato agisce sul sistema nervoso ed è più diffusa nelle donne che negli uomini.
In genere si presenta tra i 20 e i 50 anni. Detto ciò, esistono casi in cui la malattia compare anche in giovane età.
Quali sono le cause della sclerosi multipla
Poter parlare di cause precise per cui insorge la sclerosi multipla, ad oggi non è ancora possibile.
Tuttavia ci sono diverse supposizioni su possibili fattori scatenanti della malattia.
Tra le cause attualmente considerate maggiormente predisponenti ci sono quelle immunologiche, quelle ambientali, quelle determinate dalle infezioni e, infine, dai geni.
Parlando di questi ultimi, la sclerosi multipla non si può definire propriamente una malattia genetica. Ciò nonostante, se si hanno parenti di primo grado che ne soffrono ci sono maggiori probabilità di contrarla.
A riguardo, la scienza sta tuttora lavorando al fine di comprenderne le esatte origini.
Tra i tanti studi, uno tra i più recenti sembrerebbe dimostrate che in almeno il 70% dei casi è di persone con una mutazione del gene NR1H3 presenta una forma più aggressiva della malattia.
Come si manifesta la sclerosi multipla
Agendo direttamente sulla mielina, la sclerosi multipla interferisce nella trasmissione dei segnali nervosi tra cervello e corpo. Come già detto si tratta di una malattia che può colpire in diverse zone e quelle sulle quali agisce determinano solitamente l’entità dei sintomi.
Alcuni tra questi, inoltre, si presentano in modo intermittente. Motivo per cui quando è agli inizi, questa malattia può essere difficile da riconoscere.
Andando ai sintomi più comuni, ci sono:
– Stanchezza
– Senso di debolezza
– Difficoltà nel camminare
– Mancanza di equilibrio
– Movimenti scoordinati
– Senso di intorpidimento
– Problemi intestinali
– Disturbi alla vescica
– Problemi alla vista
– Vertigini
– Dolore ai muscoli
– Tensione agli arti
– Disturbi cognitivi
– Sensibilità al caldo e al freddo
– Depressione
– Cambiamenti rapidi dell’umore
– Spasmi
– Disturbi sessuali
– Tremori
– Problemi di udito
– Disturbi nel linguaggio
In presenza di più sintomi e in base all’anamnesi del paziente, il medico può predisporre alcuni esami specifici come quello neurologico, la risonanza magnetica dell’encefalo e del midollo spinale, l’analisi dei fluidi spinali (attraverso puntura lombare) e dei test da stabilire caso per caso.
Quante forme di sclerosi multipla esistono
Man mano che la ricerca va avanti, emerge sempre di più l’esistenza di diverse forme di sclerosi multipla che differiscono tra loro in base ai sintomi e al decorso della malattia.
Si va dalla sindrome isolata (CIS) che è rappresentata da un solo episodio che può comunque non portare alla malattia vera e propria a quella più comune che è la sclerosi multipla recidivante con remissione (SMRR). Questa si suddivide in momenti acuti e in altri in cui si sta meglio.
Esiste poi la forma (SMPS) detta anche sclerosi multipla progressiva secondaria, una forma che porta ad un progressivo aumento della disabilità. C’è poi la rarissima sclerosi multipla progressiva con ricadute (SMPR) che porta ad un peggioramento progressivo con danni neurologici e la sclerosi multipla primaria progressiva (SMPP) che ha un peggioramento lento e costante fin dai primi sintomi.
Infine esistono dei casi di persone che pur essendo apparentemente sane hanno una risonanza magnetica cerebrale che mostra lesioni mieliniche. In questo caso si parla di sindrome radiologicamente isolata (RIS). Comprendere davanti a quale forma di sclerosi multipla ci si trova aiuta il medico a predisporre la giusta terapia. Ovvero quella maggiormente in grado di attenuare i sintomi e di rallentare il decorso della malattia.
Come si cura la sclerosi multipla
Sebbene ad oggi non esista una cura effettiva, la ricerca continua a proseguire così come l’aumento dei farmaci in grado di rallentarne il decorso, di diminuire l’intensità e la frequenza degli attacchi, di ridurre le lesioni, etc…
Tutti i farmaci richiedono ovviamente la prescrizione medica e sono scelti in base al tipo di sclerosi multipla, alle condizioni di salute di chi ne soffre e all’entità e alla frequenza dei sintomi.
Anche la fisioterapia rientra tra le cure consigliate così come un’alimentazione disinfiammante.
Prendendosi cura di sé e agendo il prima possibile, chi ne soffre può condurre uno stile di vita accettabile e con meno attacchi possibili.
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