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La ristoceutica è una nuova scienza che studia l’interazione tra i geni dell’organismo e il modo in cui si associano gli alimenti. Scopriamo di cosa si tratta.
Secondo Vincenzo Lionetti, medico chirurgo fondatore della ristoceutica, la salute dell’organismo non dipende solo dai cibi che consumiamo. Infatti ogni alimento, a prescindere dalla sue proprietà, può avere effetti diversi in base a come viene associato, dosato e preparato. Proprio su questo principio si basa la ristoceutica, che si pone come obiettivo quello di individuare gli alimenti più utili all’organismo da punto di vista funzionale e dei geni.
Infatti seguendo lo schema alimentare della ristoceutica è possibile abbinare e cucinare diversi cibi, preservando allo stesso tempo la salute ed evitando l’insorgenza di tumori e malattie. Questo perché i cibi che consumiamo durante un pasto possono attivare, in modo positivo o negativo, i geni delle cellule, influenzandone lo stato di salute. Vediamo quindi come mixare correttamente gli alimenti in cucina, scegliendo i metodi di preparazione ottimali, riducendo l’insorgenza di malattie e altre problematiche.
Ristoceutica: la pasta è un grande alleato
Tra i principi della ristoceutica troviamo delle regole rispetto alla preparazione di pasta e verdure. Questi alimenti, se preparati correttamente e nelle giuste quantità, possono essere ottimi alleati della salute. La pasta ad esempio, grazie al suo basso indice glicemico, non determina un immediato innalzamento della glicemia, normalmente responsabile di disturbi come:
-diabete di tipo 2
-obesità
-malattie cardiovascolari
-deficit cognitivi
Secondo Lionetti il miglior tipo di pasta, dal punto di vista nutrizionale, è quello integrale poiché offre un vantaggio in più. Infatti assicura un alto apporto di fibre, che rallentano l’assorbimento di zuccheri, grassi e dona un migliore senso di sazietà. Dal punto di vista epigenetico la pasta integrale riesce a ridurre il colesterolo LDL, protegge le cellule del cuore, evitando gli infarti. Inoltre favorisce l’espressione di alcuni geni del DNA prevenendo:
-stress ossidativo
-invecchiamento cellulare
-alterazione dell’umore
-perdita di memoria
Inoltre per rendere la pasta più digeribile e salutare è importante consumarla al dente, dato che cotture prolungate aumentano il livello di assorbimento di zuccheri. Un altro metodo per migliorare l’impatto della pasta sulla glicemia è raffreddarla in frigo, che permette una trasformazione più lenta dell’amido.
Legumi e cereali
Un etto di lenticchie secchi contiene un apporto di proteine simile a quello che si può trovare in un etto di carne bianca. Le proteine presenti nei legumi però non contengono tutti gli amminoacidi essenziali di quelle animali. Infatti sono assenti la cisteina e la metionina, composti utili a rendere più stabile la cromatina e sono più che fondamentali per l’organismo.
Perciò, per assicurare un giusto apporto di proteine simili a quelle animali, secondo la ristoceutica è bene abbinare legumi e cereali integrali. D’altro canto per assicurare buone quantità di ferro, elemento molto presente nei legumi in forma non assimilabile, è bene abbinare cibi freschi e ricchi di vitamina C.
Pesce e semi oleosi
Il pesce è un alimento apprezzato in molte diete, e anche nella ristoceutica, per la grande quantità di acidi grassi essenziali ed Omega-3. Questi elementi infatti non possono essere sintetizzati dal nostro organismo e devono essere obbligatoriamente integrati con la dieta. In ogni caso gli Omega-3 sono grassi buoni, che accendono specifici geni in grado di proteggere il cuore da rischi cardiovascolari come infarti e ictus.
Secondo la ristoceutica, per poter beneficiare al massimo di questi alimenti, bisogna prediligere varietà di pesce di acqua fredda, come salmone, alici o trota. Inoltre è importante consumare esemplari di allevamento e di taglia piccola. Questo perché i pesci di taglie più grandi possono contenere agenti inquinanti, tra cui mercurio e altri metalli pesanti, che a lungo andare possono danneggiare tessuti e cellule.
Il modo migliore di consumare il pesce, preservando i contenuti nutritivi, è al cartoccio o al vapore, evitando quindi cotture troppo aggressive. Si può anche scegliere di abbinare semi oleosi al pesce, ad esempio quelli di lino, zucca, sesamo e girasole, ma anche noci o mandorle. Una buona idea può essere quella di creare un tritato di semi con cui impanare il pesce.
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