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Il raffreddore è una malattia virale piuttosto comune. Scopriamo quali sono i sintomi principali e come riconoscerlo per tempo.
Tra le forme virali più diffuse a livello mondiale c’è, senza alcun ombra di dubbio, il raffreddore.
Questa patologia è caratterizzata dall’infiammazione della mucosa nasale e/o faringea.
Molto contagioso, il raffreddore può essere trasmesso sia da soggetti evidentemente malati che da quelli apparentemente sani. Per questo motivo è davvero difficile proteggersi.
Si può, però, imparare a riconoscerlo fin dai primi sintomi, in modo da evitare che peggiori.
Scopriamo, quindi, quali sono i segni che indicano il raffreddore e come agire quando si manifestano.
Quali sono i sintomi del raffreddore
Quando si è davanti al raffreddore, in genere, i sintomi sono sempre gli stessi e l’unica cosa che cambia è la loro entità. Questi, al contempo, possono rivelarsi facilmente gestibili per determinate persone (fortunatamente la maggior parte) è più insidiosi per soggetti fragili o debilitati da altre malattie.
Per questo motivo, riconoscere il raffreddore fin dai primissimi segnali rappresenta la prima forma di cura possibile. Andando ai sintomi, tra quelli più comuni ci sono:
– Naso chiuso
– Emicrania
– Congestione nasale
– Dolori muscolari
– Raucedine
– Abbassamento della voce
– Sonnolenza
– Starnuti
– Mal di gola
– Placche alla gola
– Voce nasale
– Febbre
– Infiammazione dei linfonodi
– Tosse
– Capogiri
– Catarro
– Bruciore agli occhi
Questi possono presentarsi tutti insieme, in forma graduale e non sempre seguendo un ordine ben preciso. Tuttavia, in presenza di due o più sintomi è sempre bene accertarsi del proprio stato di salute, misurando la temperatura e iniziando a prendersi cura di sé.
Come si prende il raffreddore
Come già accennato, il raffreddore è probabilmente la forma virale più contagiosa e diffusa al mondo. Ne consegue che essere contagiati è estremamente facile.
La forma più comune è ovviamente quella del contatto diretto che avviene solitamente attraverso tosse e/o starnuti. A volte, però, basta anche solo parlare a stretto contatto con una persona affetta per esserne contagiati.
Ovviamente anche le mani sono un importante veicolo, motivo per cui andrebbero sempre ben lavate. Quanto alle possibilità di contagio, queste dipendono dal tempo di esposizione al virus e dallo stato di salute generale. Il rischio aumenta in fatti in caso di forte stress psicofisico o nei soggetti con un sistema immunitario basso. Bambini e anziani sono ovviamente maggiormente sensibili per i motivi appena citati.
Come curare il raffreddore
In genere, dal raffreddore si guarisce in una settimana che può protrarsi in casi più gravi o in soggetti più debilitati. Si tratta di una malattia che regredisce spontaneamente nella maggior parte dei casi e che per questo motivo si può tenere sotto controllo con il riposo e con l’assunzione di antinfiammatori o antistaminici che possono essere utili per alleviare i sintomi e che vanno sempre prescritti dal medico.
Anche areosol e prodotti per la gola o per il naso chiuso possono aiutare a superare meglio la fase acuta della malattia. E a ciò si aggiunge anche un’alimentazione più sana e a base di cibi nutrienti e che non risultino pesanti per l’organismo. Ci sono poi i rimedi naturali come il brodo di pollo, l’assunzione di acqua e zenzero o di latte e miele. Tutti in grado di lenire i sintomi e di contribuire a far sentire meglio.
In caso di febbre alta è invece opportuno sentire subito il medico perché alla base potrebbero esserci delle infezioni o altre problematiche da indagare e curare in modo diverso.
È altamente sconsigliato, invece, l’uso di antibiotici che nel caso del raffreddore non hanno alcun potere e che se assunti senza motivo possono addirittura peggiorare le cose oltre a causare una possibile resistenza.
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ultimo aggiornamento: 13-03-2023