Sempre più persone sono affette da ipoacusia, ovvero problemi di udito.
Queste limitazioni possono dipendere da diversi fattori o cause. Chi è affetto da ipoacusia percepisce alcuni toni o alcune frequenze con difficoltà, o spesso non li sente affatto. A seconda del tipo di problema acustico, possono comparire anche ronzio auricolare (ad esempio il tinnito), vertigini e mancanza d’equilibrio. Inoltre, molte delle persone colpite si stancano rapidamente perché l’udito è collegato a una grande concentrazione e un enorme dispendio di energie. Le limitazioni possono essere appena percettibili o talmente gravi da considerare l’ipoacusia come una grave invalidità.
L’ipoacusia può essere dovuta da un disturbo a livello dell’elaborazione uditiva cerebrale. Più spesso si tratta però di un problema dell’orecchio o nell’orecchio.
L’ipoacusia trasmissiva, ad esempio, avviene quando il suono non viene trasmesso in maniera corretta dall’orecchio medio all’orecchio interno. I motivi per un’ipoacusia acuta possono essere corpi estranei o cerume nel condotto uditivo, lesioni del timpano o dell’orecchio medio, infezioni dell’orecchio medio o infiammazioni del canale uditivo. La forma cronica della perdita dell’udito può essere causata da malformazioni genetiche, tumori nell’orecchio, stenosi del canale auricolare.
Per quanto riguarda la perdita dell’udito neurosensoriale, invece, si cambia la percezione dell’orecchio interno. Possibili cause per una perdita dell’udito neurosensoriale acuta sono malattie infettive che colpiscono l’orecchio interno (ad esempio la parotite, la scarlattina, la malattia di Lyme, la toxoplasmosi e la meningite) così come il rumore eccessivo, un’improvvisa ipoacusia, la sclerosi multipla, determinati medicinali, intossicazioni o situazioni di stress estremo.
In questo caso la perdita dell’udito neurosensoriale si manifesta quando l’orecchio viene sottoposto per diverse ore quotidianamente senza protezione a un inquinamento acustico. Tuttavia, malformazioni congenite, alterazioni neurologiche, disfunzioni del metabolismo o vasospasmi possono esserne la causa. La perdita dell’udito neurosensoriale si distingue in danni alle cellule ciliate (cocleare) e danni al nervo uditivo (retrococleare).
Tali problemi si verificano in qualsiasi età, ma l’invecchiamento può comportare una diminuzione dell’udito, soprattutto a causa dell’usura delle cellule ciliate dell’orecchio interno, le naturali prestazioni dell’udito iniziano a diminuire a partire dal cinquantesimo anno di vita. Un uomo su due e una donna su tre non sentono più bene a partire dal 65esimo anno di vita.
Soluzioni
Per fortuna la tecnologia in questo ambito ha fatto passi da gigante ed offre numerose soluzioni per combattere l’ipoacusia come l’utilizzo di un apparecchio Audibel. Un apparecchio acustico, in caso d’ipoacusia lieve o media, può migliorare la capacità uditiva amplificando il suono percepito: questi dispositivi sono, infatti, in grado di distinguere il rumore di fondo (come il traffico) dal rumore in primo piano (come una conversazione).
Sono disponibili in diversi modelli per dimensioni e modalità di applicazione: alcuni sono abbastanza piccoli da stare all’interno del canale uditivo (apparecchi acustici endoauricolari), caratteristica che li rende quasi invisibili, mentre altri si adattano parzialmente al condotto (apparecchi acustici retroauricolari).
Con l’aiuto della tecnologia digitale le voci e i rumori di sottofondo, ad esempio, vengono separati in modo da rendere più facile al soggetto ipoacusico la comprensione del parlato e la concentrazione sulla comprensione stessa.
Il deficit dell’udito viene inoltre compensato dal fatto che le due orecchie sono di nuovo in grado di collaborare nel modo migliore, migliorando così l’ascolto direzionale e l’orientamento.
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ultimo aggiornamento: 10-10-2019