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La Pitiriasi Rosea rientra tra le malattie della pelle ed è abbastanza comune. Scopriamone, cause, sintomi e possibili cure.
La Pitiriasi Rosea è una malattia della pelle che si pensa possa essere di origine virale.
Si tratta di una sorta di dermatosi che si evidenzia con la formazione di macchie ovoidali che appaiono sulla cute e che in genere possono permanere anche per tre mesi. Non contagiosa ha solitamente un decorso positivo, motivo per cui non è quasi mai preoccupante.
Pitiriasi Rosea: cause possibili
Riguardo alle cause di questa malattia, ad oggi non ci sono ancora informazioni certe.
Si pensa, però, che possa trattarsi di un problema virale legato alla riattivazione di due herpes virus (il 6 ed il 7) che rimangono latenti nell’organismo, riattivandosi quando il sistema immunitario ha delle carenze.
In genere, si tratta di una malattia che si presenta con più facilità nei cambi di stagione, e che arriva e va via da sola. Sebbene non sia contagiosa la Pitiriasi Rosea di Gibert in gravidanza può destare qualche pericolo per la salute della madre che, nelle forme più gravi, potrebbe andare più facilmente incontro all’aborto.
Pitiriasi Rosea di Gibert: come riconoscerla
Per la Pitiriasi Rosea di Gibert, i sintomi iniziano a manifestarsi con un senso di malessere generale, dolori articolari ed emicranie. A questi segue poi la formazione di quella che viene chiamata chiazza madre ovoidale, di colore rosso, alla quale segue un rash cutaneo con piccole macchie estese che spesso causano un forte prurito e che si formano in alcune zone del corpo.
Per la Pitiriasi Rosea di Gibert la diagnosi avviene solitamente dopo la formazione del rash cutaneo o della chiazza madre.
Andando alle possibili cure, per la Pitiriasi di Gibert, una terapia vera e propria non esiste. Sebbene la malattia abbia un decorso piuttosto lungo tende infatti a regredire da sola.
È possibile però far uso di cortisonici, antistaminici e creme per alleviare i fastidi provocati dal rash cutaneo. Solo nei casi più gravi, un po’ come avviene per il così detto fuoco di Sant’Antonio, si può andare incontro alla somministrazione di molecole antivirali come l’aciclovir. Queste però dovranno sempre essere prescritte dal medico.
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ultimo aggiornamento: 22-03-2022