Quando avviene una frattura sotto al ginocchio si parla di frattura del piatto tibiale. Un problema che non deve essere mai sottovalutato e che è importante prendere per tempo.

Riguardo il piatto tibiale è importante sapere che esistono diversi tipi di fratture.
Ci sono infatti la frattura del piatto tibiale trasversale (quando l’osso si rompe dritto) e quella multipla (quando si rompe in tanti pezzi). In ogni caso si tratta di una frattura importante e che necessita di una visita accurata al fine di comprendere qual è il piano d’azione più idoneo da mettere in atto.

Frattura del piatto tibiale: riabilitazione e cure

Il piatto tibiale, in anatomia è quella zona che sta subito sotto al ginocchio e che può rompersi in modi diversi.

dolore al ginocchio
dolore al ginocchio

Esistono infatti sia la frattura composta del piatto tibiale che la frattura scomposta del piatto tibiale.
In entrambi i casi la causa è solitamente un trauma mentre i sintomi sono riconducibili a dolore acuto, gonfiore, pallore dell’arto coinvolto e deformità in caso di ossa fuori posto.
In caso di frattura è quindi importante recarsi immediatamente al pronto soccorso dove, in base alla situazione, verranno predisposte una visita e degli esami specifici.

In base all’entità del problema e al tipo di frattura si valuterà anche se intervenire chirurgicamente o se provvedere ad immobilizzare la parte con un gesso o con un tutore. Solo successivamente si parlerà di riabilitazione che varierà in base al tipo di frattura e al tipo di intervento deciso.

Frattura del piatto tibiale: tempi di recupero

Per una frattura composta del piatto tibiale, i tempi di recupero dipendono prima di tutto dal modo in cui si è scelto di intervenire. Che ci si sia operati o no può infatti essere necessaria una fisioterapia passiva alla quale far seguire degli esercizi mirati e volti a donare di nuovo la giusta mobilità alla zona.
I tempi sono quindi molto variabili.

In generale, ed in assenza di complicazioni, proprio come avviene in caso di frattura del femore, si può parlare di circa tre mesi. Questi però possono aumentare se ci si trova davanti ad una situazione più complicata. In ogni caso, anche durante il recupero saranno predisposte delle radiografie per controllare l’effettivo miglioramento della zona compromessa.

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ultimo aggiornamento: 09-03-2022


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