Benessere
Periostite: di cosa si tratta e come si cura
Sommario articolo
La periostite è un’infiammazione del periostio ovvero della fascia che circonda i muscoli della gamba nella zona della tibia. Scopriamone di più.
Quando si parla di periostite si intende un’infiammazione tibiale conosciuta anche come sindrome da stress tibiale. Un problema più diffuso di quanto si pensi e che riguarda con maggior frequenza i corridori. Si tratta, in breve, di una condizione piuttosto leggera e semplice da curare purché non diventi cronica. Situazione che si può verificare quando l’infiammazione tibiale viene trascurata e non curata come si dovrebbe. In tal caso, può infatti rendersi necessaria l’applicazione di farmaci e di infiltrazioni volte a curarla nel tempo.
Periostite tibiale anteriore, sintomi e cause
Tra le cause più comuni della periostite tibiale ci sono la sollecitazione della muscolatura (cosa che avviene spesso quando si corre), infezioni, sovrappeso, corsa in salita, caviglie deboli, fumo e carenza di vitamina D.
È inoltre da prendere in considerazione che sono più soggetti al problema gli sportivi e quindi i corridori, i calciatori e chi pratica attività come la pallavolo, il basket, etc…
La sollecitazione continua delle gambe può quindi portare a complicazioni, che vanno subito riconosciute. Per farlo basta basarsi sui sintomi che sono un dolore nella zona, gonfiore e difficoltà nel camminare.
Quando ci si trova ad affrontare questi sintomi è importante rivolgersi al proprio medico curante in modo da intervenire quanto prima.
Periostite tibiale: i rimedi naturali
Andando ai rimedi da mettere in atto, il primo è sicuramente il riposo che dovrebbe durare per almeno tre settimane. Sul momento si può applicare del ghiaccio sulla zona, tenendolo per 15 minuti.
Anche l’uso di plantari si rivela piuttosto utile e ad esso, in casi più gravi si possono aggiungere infiltrazioni di corticosteroidi.
In alternativa andranno bene anche l’applicazione di creme, la crioterapia, gli ultrasuoni e degli esercizi che si possono effettuare dietro parere del fisioterapista. Ciò che conta è agire per tempo in modo da non rendere cronico il problema e da intervenire il prima possibile. Farlo consentirà, tra le altre cose, di dover ricorrere a farmaci più forti, limitandosi alle cure più semplici da mettere in pratica.