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Le orecchie che fischiano sono molto fastidiose: vediamo quali sono le cause di questo disturbo, detto acufene, e come curarlo.
L’acufene, ovvero il tintinnio o fischio alle orecchie, è un disturbo molto frequente, che nella maggior parte dei casi è ben tollerato, ma a volte può diventare insopportabile. Il fischio può essere temporaneo oppure permanente e può avere diverse cause, non sempre preoccupanti. Vediamo quali sono e come intervenire in caso di orecchie che fischiano.
Orecchie che fischiano: le cause
I fischi all’orecchio possono avere varie cause, le più comuni sono:
-esposizione ad un forte rumore,
-sinusite,
-accumulo di cerume,
-disordini temporo-mandibolari,
-traumi alla testa e al collo,
-calo dell’udito dovuto all’età avanzata,
-infezioni all’orecchio,
-variazioni ormonali.
Raramente le orecchie che fischiano possono essere sintomo di malattie più gravi, come tumori al cervello, disturbi della tiroide, fibromialgia, malattia di Lyme e problemi cardiovascolari.
Un’altra possibile causa è la sindrome di Menière, provocata da un innalzamento della pressione dei fluidi presenti nel labirinto dell’orecchio, che causa frequenti attacchi di sordità, acufeni, vertigini, nausea e vomito.
Un tipo particolare e molto raro di acufene è quello pulsante, che ha una cadenza ritmica che va a tempo con il battito cardiaco. Le cause possono essere l’ipertensione, un soffio al cuore, delle anomalie delle arterie o delle trombe di Eustachio, oppure un tumore glomico.
Acufene: i rimedi
Bisogna scoprire la causa del fischio all’orecchio per individuare la giusta cura. Ad esempio, se è dovuto a tappi di cerume, basta farli rimuovere dall’otorino, così come se la causa è un’infezione basta curarla con antibiotici prescritti dal medico.
In alcuni casi è possibile ricorrere a rimedi naturali, come facevano le nostre nonne, che versavano nelle orecchie una goccia di olio tiepido per sfiammarle ed eliminare il cerume.
Non sempre, però, l’acufene è curabile. Quando non c’è speranza di eliminarlo, l’unica soluzione possibile è imparare a conviverci, cercando di tenere sotto controllo lo stress, anche con l’aiuto della psicoterapia e con farmaci antidepressivi, se necessario.
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