Benessere
Neutropenia: di cosa si tratta e quali sono i sintomi
Sommario articolo
La neutropenia si presenta quando c’è una riduzione dei neutrofili nel sangue. Scopriamo da cosa dipende e come agire.
Quando si parla di neutropenia si intende una riduzione dei neutrofili che circolano nel sangue.
La sua presenza può dar luogo a infezioni che possono essere anche gravi.
Per questo motivo è molto importante allarmarsi quando si notano variazioni di questo tipo negli esami del sangue. Agendo subito, e dietro parere medico, infatti, è possibile agire di conseguenza ed evitare complicazioni future anche di entità importante.
Neutropenia: sintomi e cause
Quando ci si trova davanti ad una neutropenia lieve, la possibilità è che sia in atto un’infezione da trattare con gli antibiotici. In presenza di febbre, quindi, sarà il medico stesso a stabilire che cura attuare per alleviare il problema.
Più in generale, questa alterazione dei globuli bianchi può invece indicare un difetto nella produzione dei granulociti neutrofoli, una carenza nutrizionale (ad esempio della vitamina B12), malattie in atto, etc…
In caso di neutropenia, le cause sono quindi importanti da riconoscere poiché consentono di risalire al problema e di predisporne una soluzione.
Andando ai sintomi, invece, spesso questi non sono presenti e quando ciò accade si tratta appunto di febbre o di infezioni in corso. Anche in caso di neutropenia autoimmune, spesso possono non esserci sintomi rilevabili.
Problemi di neutropenia: cura e metodi d’azione
Data la difficoltà nel riscontrare dei sintomi, la prima cosa da fare in caso di valori alterati del sangue è quella di risalire alle cause. Così facendo si può infatti cercare di curare il problema alla base in modo da risolvere il problema. In caso di infezione è possibile agire invece con degli antibiotici e a questi, in caso di neutropenia grave possono aggiungersi altri farmaci come antimicotici.
In alcuni casi può essere utile far uso di particolari vitamine, immunosoppressivi, corticosteroidi e immunoglobuline e solo in casi davvero importanti si può arrivare a delle trasfusioni. Ad ogni modo, a decidere sarà sempre il medico al quale è importante rivolgersi quando ci si trova davanti a valori alterati, sopratutto se in concomitanza di febbre o infezioni in corso.