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L’ipocondria consiste nella paura di soffrire di patologie che non ci sono. Scopriamo cos’è e come curarla.
Soffrire di ipocondria è un problema che per chi ne soffre è davvero importante e spesso difficile da gestire. Qualsiasi occasione, infatti, è in grado di innescare la paura di soffrire di patologie che in realtà non ci sono ma che diventano quasi un’ossessione per chi ha questo problema.
A volte, infatti, anche solo leggere un articolo che parla dei sintomi di una determinata malattia può far credere all’ipocondriaco di soffrirne. E tutto con una serie di sintomi che si crede davvero di avere e che si aggiungono a quelli tipici dell’ipocondria.
Ipocondria: che cos’è?
L’ipocondria, già conosciuta ai tempi dell’antica Grecia, è una malattia molto diffusa.
Si definisce affetto da ipocondria un individuo che attribuisce delle sensazioni corporee, talvolta inesistenti, talvolta reali, a una patologia immaginaria. E questo, nonostante controlli medici o osservazioni di esperti abbiano dimostrato l’inesistenza di tale disturbo.
I sintomi che inducono un individuo a credersi malato possono variare. Possono riguardare il battito cardiaco o la respirazione, alle volte percepiti diversamente. Possono riguardare piccole ferite, dolori fisici e tanto altro. L’ipocondriaco attribuirà questi sintomi, alle volte in seguito a fraintesi esiti di alcune ricerche personali, a una malattia inesistente. La convinzione di essere malato porterà il soggetto a percepire maggiormente i sintomi ad essa collegati, con effetti disastrosi sulla sua salute, anche mentale.
Solitamente, l’ipocondria si manifesta in soggetti che hanno un’immagine di sé nella quale si identificano come persone fragili e/o vulnerabili. Nella maggioranza dei casi, ciò che li ha portati a identificarsi come tali, è l’interazione con le loro figure di riferimento durante l’infanzia. Infatti, se quest’ultime hanno assecondato tale immagine di debolezza con atteggiamenti eccessivamente protettivi, è comprensibile come il soggetto possa essere cresciuto credendosi vulnerabile.
Come combattere i malanni immaginari
Partiamo dal presupposto che chi soffre di ipocondria tende ad andare in uno stato tale d’ansia da percepire davvero i segni di una determinata malattia. A questi si aggiungono poi, segnali caratteristici di questo problema come l’ansia, la tachicardia e, in alcuni casi, gli attacchi di panico.
Detto ciò, è importante sapere che per un soggetto affetto da ipocondria, qualsiasi rassicurazione sarà inutile. Non importa che essa provenga da un familiare o da un medico esperto nel suo campo. In molti casi, tali rassicurazioni avranno l’effetto opposto rispetto a quello desiderato, andando a peggiorare ulteriormente i timori del soggetto nei confronti delle sue patologie immaginarie.
La soluzione in questi casi è quella di rivolgersi a uno psicoterapeuta. Tuttavia, affinché la psicoterapia esiste in differenti forme, non sarà sufficiente rivolgersi a un esperto qualunque. Per risultati efficaci bisognerà rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato nei campi cognitivo-comportamentali.
È però necessario tenere presente che, anche rivolgendosi ad un esperto, la cura dell’ipocondria potrebbe rivelarsi molto difficoltosa. Molti pazienti potrebbero sabotare la loro guarigione perché convinti che il loro problema non sia di natura psicologica.
In tal caso può essere utile cambiare terapia, purché non si molli mai l’obiettivo finale che è appunto quello di guarire da questo disturbo che, se protratto nel tempo, può abbassare la qualità della vita, portando chi ne soffre a sentirsi solo e senza aiuto. Un problema che è necessario risolvere nel minor tempo possibile, portando la persona ipocondriaca a riconoscere la differenza tra paura e malattia reale.
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ultimo aggiornamento: 17-04-2023