È una figura professionale di cui si sente parlare sempre più spesso, quella del naturopata.
Ma di cosa si occupa? Secondo quanto indicato dall’Istituto di Medicina Naturale, “la naturopatia risulta una metodologia che enfatizza la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale, attraverso l’uso di metodi e di modalità (multidisciplinarietà) che incoraggiano il processo di auto-guarigione” (Vis Medicatrix Naturae – forza guaritrice della natura – espressione che riassume uno dei principi guida della medicina ippocratica). Si occupa dunque del benessere della persona. Per farlo, il naturopata, come precisa la già citata fonte, fa “una valutazione costituzionale e di terreno, ambientale e di stili di vita, tramite il colloquio e metodologie naturopatiche; utilizza “metodiche di trattamento e programmi personalizzati di benessere e di sostegno a eventuali terapie mediche”; realizza “programmi di educazione salutistica a livello individuale, familiare e sociale”.
È inoltre importante precisare che il contributo operativo del professionista in naturopatia comincia da un’osservazione globale, olistica. Non è infatti un medico inteso in senso “tradizionale”. Perciò non cura le malattie e non si occupa di diagnostica. “Lo scopo dell’attività del naturopata è principalmente quello di fornire un contributo alla promozione della salute ed al riequilibrio bioenergetico degli individui”, ricorda ancora Imn e, in considerazione di ciò, possiamo intendere la naturopatia come un metodo complementare e integrativo a eventuali cure farmacologiche previste dalla medicina allopatica, quella tradizionale in Occidente.
Come fare perciò a diventare naturopata?
Il settore delle medicine non convenzionali, in Italia, non è ancora ben regolamentato, ma generalmente si parla di un percorso triennale con un minimo di 1.600 ore di didattica frontale. Terminato il percorso “scolastico” è poi prevista anche una quota ore di tirocinio durante il quale mettere in pratica quanto appreso in aula. Nel nostro Paese il naturopata, come spiega mondodellavoro.it, “normalmente opera come consulente in centri termali ed estetici, palestre e centri fitness, studi medici, case per l’infanzia e per la terza età, strutture di assistenza pubblica, farmacie ed erboristerie. Inoltre, può anche esercitare la libera professione”. In quest’ultimo caso, tuttavia, è necessario avere la partita iva. Un passo che spesso spaventa, ma che oggi può essere affrontato con più tranquillità grazie a soluzioni low cost come Fiscozen.
Fatta questa importante premessa e partendo da quanto detto in apertura, si sente parlare sempre più spesso di naturopatia e cresce anche il numero delle persone che si avvicinano alla disciplina per trovare soluzione a problemi di varia natura. Parliamo di soggetti che stanno attraversando un periodo di particolare stress o ansia, che somatizzano situazioni che non riescono ad affrontare, o soffrono di insonnia. I campi di impiego sono dunque ampi e differenti.
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