La frattura del malleolo può presentarsi a qualsiasi età e per motivi diversi. Scopriamo quali sono le cause principali e come intervenire.

Quando si parla di frattura del malleolo si intende la struttura ossea che fa parte delle articolazioni della caviglia. La sua frattura può essere di vari tipi. Ci sono, ad esempio, la frattura composta del malleolo e la frattura scomposta. In entrambi casi, ai primi segni che qualcosa non va è molto importante rivolgersi al medico in modo da verificare se il malleolo è rotto e qual è l’entità del problema.

Frattura e microfrattura del malleolo: i sintomi da riconoscere

In genere, sia in caso di frattura del malleolo tibiale che di frattura trimalleolare i sintomi sono da ricondursi a gonfiore, dolore, difficoltà nel camminare o, più semplicemente, nello stare in piedi ed insorgenza di tumefazioni.

frattura malleolo
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Ciò, ovviamente, vale anche in caso di frattura del malleolo tibiale.
In caso di dolore improvviso in seguito ad un trauma, ad attività sportiva o anche in generale, è quindi importante chiedere un parere del medico e, nei casi più gravi, recarsi al pronto soccorso.
Attraverso una radiografia ed un esame obiettivo si potrà infatti capire l’eventuale presenza di una frattura scomposta del malleolo o di altri problemi e comprenderne anche l’entità.

Frattura del malleolo: tempi di recupero

Una frattura del malleolo peroneale, come già detto, può essere causata sia da un incidente che da un trauma dovuto all’attività sportiva. Negli anziani, invece, si può verificare per la fragilità dell’osso e quindi anche in seguito ad urti o cadute.

Il trattamento cambia ovviamente in base alla gravità della situazione e può comprendere la chirurgia o la terapia conservativa a cui far seguire della riabilitazione. Questa consiste quasi sempre in esercizi particolari da seguire sia in ospedale che a casa e, in alcuni casi, dall’utilizzo momentaneo di tutori.

Anche il recupero dipenderà dalla situazione personale. Se nei casi più semplici si può guarire anche in due settimane, in quelli più complessi possono servire circa due mesi. Mentre, nei più gravi si può arrivare addirittura a quattro. Motivo per cui in caso di problemi alla parte, così come suggerito per la bandelletta ileotibiale, è sempre bene non sforzarla e rivolgersi subito al medico.

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ultimo aggiornamento: 15-03-2022


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