provette colorate
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Quando si parla di esami del sangue ci sono tante cose che passano inosservate ma che fanno parte di tutto l’iter che porta il liquido prelevato ad essere analizzato e a portare infine ai risultati di laboratorio. Nell’ingranaggio globale, persino le provette in cui viene conservato il sangue hanno un ruolo importante che è indicato dai loro colori. I cappucci, infatti, non servono solo a chiudere le provette ma fornire anche indicazioni utili circa il loro contenuto. Informazioni che sono indispensabili per i sanitari e per coloro che eseguono il prelievo ma che possono risultare interessanti anche per i più curiosi. Scopriamo, quindi, quali sono i colori più comuni e come distinguere le varie provette tra loro.
In commercio esistono svariati tipi di provette. Tuttavia, al fine di non confondere troppo le acque, i colori dei beccucci sono solitamente standard. Ogni colorazione può indicare diverse cose come la presenza di un fissativo, di un anticoagulante o di una provetta priva di tutto. In alcuni casi, però, possono esserci delle differenze. Per questo motivo, il personale deve sempre controllare le eventuali istruzioni in modo da non sbagliare.
In linea generale le provette blu o celeste contengono sodio citrato, ovvero un anticoagulante utile per effettuare esami come quello del D-Dimero. Queste possono servire anche per controllare i fattori di coagulazione, la proteina C coagulativa, l’antitrombina, etc…
Queste hanno spesso un agente chelate e vengono usate per esami ematologici o per quelli genetici. Possono inoltre servire anche per cercare alcuni virus come l’HIV e gli indici di infiammazione. A questi esami si aggiungo anche l’emocromo, la VES, i reticolati e gli amminoacidi.
Queste provetta contengono litio e possono essere usate solo per rilevare la presenza di metalli nel sangue, i marcatori cardiaci o altri fattori. Al contrario non vanno mai bene per gli emocromo. Provette gialle con gel e provette lunghe di vario colore Se si parla di sierologia i colori aumentano. Ci sono le provette gialle con gel e le così dette provette lunghe con cappuccio beige, rosso o blu.
Come già accennato servono per gli esami seriologici e che riguardano quindi ormoni, infezioni e allergeni.
Questo genere di provette è usato per diagnosticare la tubercolosi attraverso il controllo dei linfociti. Si tratta di 4 provette di tipo diverso e dai colori giallo, grigio, rosso e viola.
Ovviamente, le cose da sapere riguardo alle provette sono tante. Ciò nonostante, comprenderne i colori può aiutare ad avere un’idea di base del perché il sangue viene sempre suddiviso in diverse provette anche se queste non sono del tutto piene.
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