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Che cos’è la celiachia e come riconoscerne i sintomi: spossatezza, gonfiore addominale e ricorrente fastidio intestinale.
Quando si parla di celiachia si intende quella patologia per cui si ha una reazione immunitaria al glutine, una proteina che si trova in alcuni cerali. Tra questi si trovano il frumento, l’orzo, il fatto, la segale e il kamut.
Ciò che bisogna escludere dalla dieta sono quei cibi di ogni giorno come la pasta, il pane o la pizza. Tuttavia, non si deve rinunciare al piacere della buona tavola, ma è sufficiente sostituire il grano con farine di mais, riso o legumi.
Questo è un problema che interessa circa l’1% della popolazione mondiale, e che talvolta può essere anche difficile da riconoscere subito: serve una profonda analisi dei sintomi e, nel caso, ricorrere ai dei test.
I sintomi della celiachia negli adulti
Se nei bambini è complesso diagnosticare questa malattia (fra i sintomi più comuni ci sono vomito, diarrea, stanchezza cronica e malumori) la sintomatologia della celiachia negli adulti è più semplice da analizzare.
I primi sintomi si avvertono a livello digestivo. L’intestino non essendo in grado di digerire la proteine del glutine crea un’intossicazione che porta a delle manifestazioni immediate di gonfiore addominale, che all’inizio può essere scambiato come un’indigestione o difficoltà nel digerire. Seguono anche dolore addominale, crampi e una sensazione di pesantezza dopo aver mangiato.
Quando si ha un elevato grado di intolleranza al glutine si manifesta sintomi anche a livello intestinale come ad esempio diarrea, stipsi e flatulenza. Molte volte questi casi arrivano anche a episodi frequenti di nausea e vomito.
Un altro sintomo molto evidente è la costante stanchezza. Si ha dunque la sensazione di essere sempre stanchi e di non avere mai le energie anche se si ha riposato e mangiato.
Celiachia: cosa non mangiare
I cibi da evitare sono tutti i farinacei, ma anche alcuni insaccati o prodotti confezionati. Controllate sempre la scatola, dove ci deve essere riportata la dicitura che assicura che non ci siano tracce di glutine.
Per quanto riguarda le farine, no a grano, farro, orzo, avena, e ovviamente a tutti i derivati (dunque alcuni carboidrati come pasta, pane, crackers, fritture con infarinati o pangrattati). Da evitare anche la birra derivata da malto di orzo e frumento.
In ogni caso esistono tantissimi siti che riportano elenchi completi degli alimenti a rischio, vietati e permessi, come ad esempio Fondazioneveronesi.it.
Esami per celiachia: i test da fare
Per diagnosticare la celiachia e dunque l’intolleranza cronica al glutine si possono eseguire vari esami. Il primo sarà fatto da uno specialista gastroentereologo che esaminerà i sintomi e vi chiederà di eliminare dalla dieta tutti gli alimenti con glutine. Sarà, dunque, il medico a indicarvi come procedere con l’alimentazione per un certo periodo di tempo.
Se i sintomi persistono sarà, dunque, necessario eseguire dei test specifici, come l’esame del sangue che ricerca il dosaggio di anticorpi e altre molecole che indicano i grado di sensibilità della persona al glutine. In alcuni casi si effettua anche il breath test al sorbitolo o l’esame delle feci. Nei casi più complessi è necessario fare un esame più invasivo, ovvero la biopsia duodenale.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/farina-barattolo-polvere-791840/
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