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La carenza di zinco è un problema che può avere diverse origini. Scopriamone i sintomi, le cause e le possibili conseguenze.
Quando si parla di carenza di zinco si intende una presenza scarsa di questo minerale nell’organismo.
Ciò può dipendere da un’errata o scarsa alimentazione o da un cattivo assorbimento dei nutrienti.
In alcuni casi anche l’alcolismo, il fumo o l’assunzione di alcuni farmaci possono portare a non assorbire nel modo corretto questo minerale che è parecchio importante per la salute.
Cerchiamo quindi di capire quali sono i sintomi da tenere d’occhio e come rimediare a un’eventuale carenza.
Carenza di zinco: i sintomi da non sottovalutare
Lo zinco è un minerale che si trova in molti alimenti. Motivo per cui una sua carenza preoccupante è davvero difficile da riscontrare.
Per stare bene basta infatti consumarne circa 12,5 milligrammi al giorno.
Quando il modo di alimentarsi è errato o incompleto, però, si può andare incontro a una carenza che comporta dei sintomi anche gravi. Tra i più importanti da prendere in considerazione ci sono:
– Problemi della pelle.
– Perdita dell’appetito.
– Cicatrizzazione lenta delle ferite.
– Sistema immunitario debole.
– Alopecia.
– Mancanza del gusto.
– Cecità notturna.
– Fragilità capillare.
– Stanchezza.
– Unghie bianche o con striature bianche.
– Ipogonadismo.
– Mancanza di desiderio sessuale.
– Impotenza.
A livello fetale o nei bambini piccoli può portare invece a problemi della crescita o al nanismo.
Zinco: a cosa serve e perché è così prezioso
Come già detto lo zinco è un minerale indispensabile per il benessere dell’organismo. Sottintende, infatti, il benessere del sistema immunitario. È inoltre importante per il corretto funzionamento degli ormoni come l’insulina, quelli della crescita e della tiroide.
Indispensabile per la salute del cervello, partecipa anche alla sintesi del DNA.
Per fortuna, in caso di carenze non gravi, è possibile integrarlo attraverso l’alimentazione. Ci sono infatti diversi cibi che sono una fonte di zinco e tra questi ricordiamo le ostriche, la frutta secca come le noci o le mandorle, le uova, la crusca, il cacao, alcuni formaggi e i semi di zucca.
Ovviamente, in caso di carenze importanti è necessario rivolgersi sempre al proprio medico curante che, valutata la situazione, potrà decidere se aggiungere un’integrazione di altro tipo all’alimentazione.
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ultimo aggiornamento: 03-10-2021