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I brufoli in gravidanza sono un problema piuttosto comune. Scopriamo quali sono le principali cause e come agire.
Avere dei brufoli in gravidanza è più che normale. Si tratta, infatti, di un fenomeno che si può presentare intorno al terzo mese e che dipende per lo più alle variazioni ormonali.
È quindi molto importante comprenderne prima di tutto le cause e, subito dopo, i vari metodi per intervenire senza interferire con la gestazione.
Brufoli in gravidanza: le cause più comuni
L’acne in gravidanza può dipendere da diversi fattori, legati in gran parte ai tanti cambiamenti ormonali.
Per questo motivo si parla spesso di brufoli ad inizio gravidanza, trattandosi di un problema che inizia a presentarsi a partire dal terzo mese.
Se la causa principale è data dalla variazione degli ormoni, tra le altre ci sono anche l’infiammazione, la pelle grassa e o la familiarità con il problema.
Tutti fattori che, per fortuna, sono passeggeri e che nella maggior parte dei casi si possono risolvere con dei rimedi semplici da mettere in pratica.
Brufoli in gravidanza: i rimedi più efficaci
Quando si è in dolce attesa è indispensabile far uso di prodotti che non danneggino in alcun modo la gravidanza. Ciò vale anche in presenza di brufoli. Per eliminarli ed evitare che compaiano, infatti, non è possibile usare i comuni prodotti che si potrebbero usare normalmente.
In alternativa, però, ce ne sono alcuni che, sempre dietro parere medico, possono invece essere usati.
In linea generale è meglio prediligere prodotti naturali come l’aloe vera che ha proprietà astringenti ed in grado di migliorare i sintomi.
Possono poi tornare utili dei cosmetici (sempre naturali) ed azione esfoliante da usare sempre dopo una buona igiene del viso. Solo in casi davvero gravi, il medico può suggerire l’uso di farmaci a base di perossido benzoile, comunemente sconsigliato durante la gravidanza ma meno pericoloso di altri farmaci in casi di acne davvero impossibile da trattare in altri modi.
Ciò che conta è non agire mai da soli ma chiedere sempre il parere al proprio medico curante. Solo così, infatti, si potrà intervenire senza correre inutili rischi.
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ultimo aggiornamento: 08-08-2022