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L’asilo nido aiuta i bambini o ne ostacola la crescita? Scopriamo cosa comporta per i nostri figli questa difficile decisione.
Dopo pochi mesi dal parto dobbiamo inevitabilmente fare i conti con ciò che sarà della nostra vita di mamma. Nel caso in cui il rientro lavorativo sia imminente ci troviamo di fronte alla delicata organizzazione familiare che prevede una sistemazione confortevole e sicura per il nostro bambino. Le principali opzioni sono 2 e prevedono in entrambi i casi l’affidamento del pupo ad una persona competente.
La prima possibilità la troviamo in famiglia, grazie a dei nonni ancora autonomi e predisposti che dopo averci cresciuto si metteranno a disposizione dei loro nipotini per una grossa fetta della giornata. La seconda prevede l‘iscrizione di nostro figlio ad un asilo nido che consideriamo di fiducia. Cosa scegliere? Quali sono i dubbi che attanagliano le mamme? Cosa comporta per il piccolo la scelta di un nido d’infanzia?
I benefici dell’asilo nido
L’asilo nido porta degli indiscutibili benefici. Quando un neonato si trova a costante contatto con gli adulti non percepisce il senso di condivisione necessario alla convivenza sociale. Un bambino inserito correttamente in una struttura per la prima infanzia impara questi concetti sin dai primi mesi di vita, avendo molte meno probabilità di sviluppare ansie tipicamente infantili o preadolescenziali , portate da un morboso rapporto con i genitori.
Attendere il proprio turno, condividere le attenzioni di un adulto, non rubare il cibo agli altri, non esercitare violenza se non se ne vuole ricevere… possono sembrarci concetti ovvi e naturali, ma per un bambino non lo sono. Anzi. Il bambino comincia a scoprirle solo quando si rapporta con altri piccoli in un centro educativo infantile, dove prima verrà inserito e prima imparerà.
Sono infatti molti gli studi che determinano una diretta connessione tra le altre capacità di apprendimento e di concentrazione e l’inserimento in asilo nido. Per non parlare maggior capacità di relazionarsi con gli adulti rispetto a bambini tenuti costantemente all’interno del nucleo famigliare.
I bambini che hanno frequentato in nido inoltre hanno statisticamente meno probabilità di contrarre delle patologie anche più avanti negli anni, quali asma, diabete, ed alcune ricerche sostengono, anche la leucemia.
Infine anche lo sviluppo linguistico è notevolmente facilitato dalla frequentazione del nido. Il doversi relazionare con altri bambini e con adulti permette ai nostri figli di elaborare maggiormente un sistema comunicativo funzionale alle sue necessità, in grado di farsi comprendere il prima possibile per ottenere i privilegi di chi riesce a spiegare con gesti o parole ciò che desidera.
Controindicazioni dell’asilo nido
Le contrindicazioni non sono molte, ma non possiamo sottovalutare l’aspetto delle malattie pediatriche comuni. I bambini sotto i 18 mesi non hanno un sistema immunitario completamente formato. La frequentazione delle scuole per la prima infanzia li sottopone a rischi virali continui. Tosse, infezione alle vie respiratorie e gastroenteriti che obbligheranno i bambini a saltare parecchi giorni di asilo, almeno nel primo anno.
Ma dai 18 mesi in avanti sarà tutto in discesa. Il sistema immunitario sarà molto più forte, le malattie esantematiche non vaccinabili saranno state quasi sicuramente tutte fatte e nostro figlio avrà una salute di ferro, a differenza di chi, tutto questo processo in prima infanzia lo ha saltato.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/persone-attivo-attivit%C3%A0-ragazzo-2941953/
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ultimo aggiornamento: 16-11-2019